Autenticazione



3D Il Giornale

Newsletter

  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 31 Luglio 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 24 Luglio 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 17 Luglio 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 10 Luglio 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 19 Giugno 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Giovedì 05 Giugno 2008
  • Newsletter A.Mi.D. - Newsletter - Mercoledì 28 Maggio 2008

Articoli correlati

Cerca

Assise plenaria a Loreto dei delegati della R.M. dell'Aeronautica. E' forse giunta al termine l'esperienza trentennale della R.M.? E' ormai matura la tutela sindacale anche per il personale militare italiano? PDF Stampa E-mail

Mozione sul diritto di rappresentanza sindacale per le Forze Armate e le Forze di Polizia a carattere militare

Relatore

PAOLO MELIS

Sono trascorsi 28 anni dalla approvazione della legge n° 382 del 1978, con la quale il parlamento e, per mezzo di esso, il Paese intero, tentava di recepire un'istanza di democrazia che proveniva dal mondo in divisa dell'epoca. Le rivendicazioni di allora miravano al riconoscimento del diritto sindacale anche per i militari, ma il mondo politico decise che così non poteva essere, per cui, pur concedendo moderate aperture, costituì quella che oggi è nota a tutti come Rappresentanza Militare. Veniva, così, negata l'autonomia di critica in favore di un più subalterno canale parallelo attraverso il quale trasmettere dei suggerimenti alle Autorità di riferimento, al di fuori della consueta linea gerarchiaca e  solo su un limitato e ben preciso numero di materie. Gli anni che seguirono evidenziarono tutti i limiti dello strumento e la contemporanea ricerca di supplire alle sue carenze, da parte dei rappresentanti del pesonale, provando a perseguire, per lo più, quelle sterili ed improduttive vie, cosiddette, informali e del dialogo. Col risultato di dare vita a dieci mandati che si sono, quindi, succeduti in una montagna di carta straccia sempre uguale a se stessa, a perenne monito delle domande inevase e dei diritti mai riconosciuti.

Come al prete è consentito celebrare matrimoni ma non sposarsi, così al soldato è chiesta questa forma di celibato giuridico. I militari rimangono, quindi, coloro che potrebbero essere, un giorno, chiamati a donare la vita per difendere la patria, la libertà, la democrazia e pluralismo pur senza poterne godere a pieno i frutti in prima persona.

Il fallimento di tale sistema è sancito dai suoi stessi protagonisti ed osservatori, i quali hanno acquisito, negli anni, la consapevolezza della privazione della certezza del diritto, inducendo molti di essi a chiedere che potesse essere avviato un processo riformatore, rispondente a reali esigenze di democrazia, rappresentatività, indipendenza, autonomia e pluralismo. Tale obbiettivo potrà essere acquisito uscendo dagli schemi preconfezionati in cui, fino ad oggi, il dibattito politico e sociale, si è mosso. Colmando la distanza tra la società civile e quella militare, nel rispetto di quello scudo unico che è la nostra costituzione. Ponendo perciò ,fine a anni di diaspora dei militari nella terra del diritto negato.

Al fine di ricucire lo strappo tra la Polizia di Stato e le Forze Armate, nato allorché la legge n° 121 del 1981 riconobbe ai primi il diritto di costituire associazioni sindacali autonome, escludendone i secondi.

Senza cercare strade autonome e di difficile decriptazione come quelle paventate nelle aule parlamentari in questi anni quali quella del doppio sistema (rappresentanza interna ed associazioni esterne) per il quale non sarebbe difficile presagire conflittualità, paralisi ed inefficienza. Rigettando senza indugio riviviscenze di  organismi sempre subordinati all'ordinamento militare e da esso dipendenti economicamente, pertanto esposti al rischio di essere condizionati nel loro funzionamento e autonomia. Tacitando definitivamente i cori pilotati di coloro che paventano lo spauracchio della frammentazione delle sigle sindacali, dimenticandosi che, nelle sedi opportune, vige la regola della rappresentatività legata al numero degli iscritti, la quale obbliga le diverse sigle a  confederarsi. Rifuggendo altrui logiche di coloro che periodicamente sfoderano la richiesta del diritto sindacale come semplice contropartita di pretese economiche o corporative.

I Delegati della Rappresentanza Militare dell’Aeronautica Militare, riuniti in assise plenaria i giorni 18, 19 e 20 aprile 2007 convengono che, nel proseguo del mandato,  il Co.Ce.R. A.M., i Co.I.R. e tutti i Co.Ba.R. confluenti sostengano tutte le iniziative legate al riconoscimento del diritto sindacale per i militari, inteso come estensione alle FF.AA. di quanto già previsto dalla L. n° 121 del 1981 in materia di tutela sindacale per i Corpi di Polizia ad ordinamento civile. Inoltre si impegnano ad intraprendere, personalmente, tutte le iniziative necessarie a sostenere tale tesi nel loro ambito di competenza, coinvolgendo attivamente anche il personale da loro rappresentato.

**********************************************************

Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

DELIBERANDO CON LA D MAIUSCOLA

“Esempio irripetibile di una democrazia e limpida manifestazione di pensiero collegiale altro che stroncare oscure trame”

“Gravi omissioni nell’assise di Roma ?”

“Rieleggibilità come merce di scambio per contrastare aspirazioni sindacali ?”

“Voci di un infittimento di contatti che diversi comandanti stanno ponendo in essere anche al fine di sensibilizzare i militari circa l’inopportunità di aderire al pensiero emergente sulla sindacalizzazione”

Si rinnova a gran voce la richiesta di un provvedimento di legge per la libertà di Associazione Sindacale”.

Migliaia di volte dei fogli chiamati Delibere sono rimasti non letti o con risposte alla “prendo atto o trasmetto a…”, non considerati anche se frutto di ore di lavoro e discussioni appassionate, volutamente ignorati, rapidamente smorzati e contrastati da professionisti della conservazione e da certi rappresentati di palazzo figli di un sistema elettivo e di una rappresentanza non più proponibile se non esce da un sistema interno con autonomia effettiva che si traduce in un solo modo: “ Associazione Sindacale “.

I giochi di parole non servono e non sono credibili poiché s’infrangono o si sciolgono rapidamente con una realtà ed una storia che sono sotto gli occhi di tutti, un cambiamento vero si può avere solo con Associazioni di categoria di carattere sindacale e la parola sindacato non può far paura a nessuno.

Sono rarissimi i casi di Delibere che segnano una svolta e che sono in ogni caso destinate ad essere ricordate per il loro valore democratico, per i contenuti, per la passione, per le idee di progresso e di democrazia.

Quella del CoIR Palidoro dei Carabinieri è sicuramente una di queste e merita un commento ed una diffusione / riflessione.

In un telegrafico riassunto degli ultimi giorni, per avere un quadro un po’ più chiaro, si può partire da:

17 gennaio 2007 Audizione del Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri.

Il Generale Siazzu dichiara: “ A proposito della sindacalizzazione, devo rilevare che la maggioranza non solo della rappresentanza di vertice dei carabinieri, ma anche dei militari dell’Arma non e` favorevole al sindacato. Tale orientamento l’ho potuto percepire da tante discussioni che si sono svolte e da valutazioni che mi sono state fornite anche dai componenti del massimo organo di rappresentanza. In particolare il COCER…..”

Il 20 febbraio 2007 il CoIR Palidoro che rappresenta 10.000 carabinieri, scrive :

PRESO ATTO:

· che quanto affermato in data 17.01.2007 dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, presso la IV Commissione Difesa del Senato, NON, dicesi NON, rispecchia il pensiero dell’assemblea e quindi dei 10.000 uomini dell’intero comparto mobile e specializzato;

·  che numerosi stati Europei hanno riconosciuto alle rispettive Forze Armate il diritto alla Sindacalizzazione;

· che non si ravvisa una incompatibilità ontologica tra lo “status” di militare e il diritto di associarsi in un “SINDACATO libero e democratico”;

DELIBERA:

DI CHIEDERE, A GRAN VOCE, la SINDACALIZZAZIONE DELL’ARMA DEI CARABINIERI.

Il 22 Marzo il CoCeR carabinieri, con un comunicato stampa, si dichiara contrario al diritto di associazione sindacale e, tra l’altro, auspica che una “ nociva situazione di contrapposizione sia STRONCATA (!)…” e dichiara, senza dimostrarlo che “ la maggioranza degli organi di rappresentanza e del personale condivide la posizione del CoCeR.

Ho appena letto la delibera che ha ispirato, ritenendola importante, significativa e ricca di spunti, il testo che vi propongo.

Il 4 Aprile 2007 Il Coir Palidoro ritorna giustamente sull’ argomento sindacato, molto attuale e dibattuto in questi giorni, con una delibera con la D Maiuscola avente in oggetto: “Riflessioni sul comunicato stampa del CoCeR carabinieri”.

I colleghi rappresentanti Coir dei carabinieri evidenziano che “il documento (comunicato stampa del Cocer cc) suscita perlomeno delle perplessità, non tanto per la sua irritualità ma perché le convinzioni espresse dal Coir Palidoro vengono interpretate come nociva situazione di contrapposizione con l’auspicio di un intervento legislativo teso a stroncare (!) eventuali oscure trame.

Si prende atto di numerose voci di un infittimento di contatti che diversi comandanti stanno ponendo in essere anche al fine di sensibilizzare i militari circa l’inopportunità di aderire al pensiero emergente sulla sindacalizzazione”.

Si ritiene giusto ed inevitabile rendere note le riflessioni dei delegati per smorzare i toni che appaiono sempre più terroristici piuttosto che oggettivi di fronte all’innovazione”.

I rappresentanti del Coir Palidoro scrivono che la delibera sulla sindacalizzazione, da loro fatta, costituisce un esempio irripetibile di una democrazia e limpida manifestazione di pensiero collegiale.

Concordo pienamente e mi auguro che la coincidenza tra limpida manifestazione del pensiero e contenuti identici si verifichi in prossimi ed auspicabili documenti di altri organismi della rappresentanza.

Nella Delibera si fanno anche, le seguenti e moto interessanti, precisazioni:

- Nell’assise di Roma del Novembre scorso (incontro tra tutti gli organi della rappresentanza dei carabinieri) c’è stata la grave omissione di non allegare al verbale di riunione nessuna delle due mozioni presentate dal presidente del Coir Palidoro, una di queste favorevole alla sindacalizzazione, formalmente non posta ai voti ma oggetto di esultanza e plauso.

- Nell’assise di Roma l’assemblea non ha mai espresso una posizione sulla rieleggibilità e su questo ci si augura che le dichiarazioni di intenti del Cocer carabinieri di cui al binomio – no alla sindacalizzazione – e – si alla rieleggibilità non siano il punto di partenza di una convergenza spontanea tra il cocer e la gerarchia.

- Efalso quanto affermato dal Cocer carabinieri e cioè che 4 Coir su 5 si siano espressi contro la sindacalizzazione. Infatti le voci contrarie risultano essere 3 sui 7 organismi intermedi esistenti.

- La richiesta di rappresentanza forte è evanescente perché non affronta le garanzie di indipendenza dei delegati, del controllo delle gerarchie sulle elezioni e sui sistemi che evitino la corruzione dei delegati.

- Il sindacato non incide sull’efficienza dell’Arma come non ha inciso su quella della Polizia ne su quella delle Forze Armate degli altri paesi europei. Peraltro si invitano tutti ad una riflessione sulle numerose fiction televisive che propagandano una realtà inesistente.

- Quanto alle trame oscure non si ritiene che possano essere riferite al Coir Palidoro che chiede istanze di libertà, di democrazia e di partecipazione. Le uniche manovre oscure (nel senso di non comprensibili) hanno riguardato i tentativi di trasferimento del delegato della categoria A, neo eletto nel Coir Palidoro, dopo solo 19 ore dalla sua elezione.

- Si invitano tutti i carabinieri a riflettere sulla limitata produzione del Cocer in nove mesi di lavoro escludendo naturalmente le feste di Natale e Pasqua che hanno dato spunto alle visite augurali in città italiane europee e asiatiche.

- Il CoCeR carabinieri è l’unico delle forze di polizia ad ordinamento militare ad essersi espresso contro la sindacalizzazione a differenza del Cocer della G.d.F. che si ringrazia per la solidarietà data al Coir Palidoro.

- Tra i vari Cocer e Coir delle Forze Armate la richiesta di sindacalizzazione è ampiamente diffusa. Particolarmente impegnato il Cocer dell’Aeronautica che sarà chiamato ad esprimersi nei prossimi giorni confrontandosi con tutti gli organi della rappresentanza dell’AM ed a loro va il nostro incoraggiamento.

- Numerosi parlamentari dell’intero arco costituzionale e diversi sindacalisti si sono espressi a favore della sindacalizzazione dei militari.

- La funzione di tutela non può essere rimessa ad un unico organismo.

- Ogni militare deve avere la libertà di scegliere l’organizzazione che ritiene più conforme alle sue aspettative.

- Si rinnova a gran voce la richiesta di un provvedimento di legge per la libertà di Associazione Sindacale.

Il Coir Palidoro fa precisi riferimenti che sono sempre stati alla base e fondamento del concetto di Associazione:

- ricercare piena compatibilità dell’ordinamento nazionale rispetto agli accordi internazionali sulle rappresentanze ed associazioni di militari.

- Risoluzione 903 del Consiglio di Europa del 1988.

- Raccomandazione del Consiglio di Europa n° 1572 del settembre 2002 sui diritti e sulle garanzie ai membri delle FF.PP e delle FF.AA.

- Nella maggioranza dei paesi europei ai militari è riconosciuto il diritto di Associazione.

- La forma Associativa è in grado di ossequiare i principi di democrazia, indipendenza, autonomia e pluralismo, senza comportare alcun problema rispetto alla preoccupazione sulla tutela delle istituzioni democratiche, dell’ordine pubblico e dell’ordinamento disciplinare militare.

Nella delibera del CoIR Palidoro si evidenziano in modo completo le lacune democratiche ed i vincoli di uno strumento della rappresentanza militare che ritengo non più proponibile ne riformabile se non in senso AutonomoLibero - Associativo e Sindacale.

Ho particolarmente apprezzato l’incoraggiamento alla rappresentanza dell’Aeronautica chiamata ad una scelta chiara e senza nessun velo, neanche sottilissimo di ambiguità.

Potrei sbagliarmi e ne sarei particolarmente lieto, temo che discorsi + pre che post elettorali possano essere stati sfumati dalla frequentazione di certi palazzi, da distrazioni romane ecc.

Percepisco un aria di revisioni/inversioni/pressioni/conversioni/ negative attenzioni dell’ultimo minuto che cancellerebbe discorsi, commenti e documenti, fatti e prodotti da molti, negli ultimi anni.

Ognuno si assuma le proprie responsabilità dimostrando coerenza, limpidezza umana e di idee.

Nel 1975 ben 32 anni fa il CSDAM (Coordinamento Sottufficiali Democratici Aeronautica Militare) chiese il Sindacato con un movimento di lotta democratica che è rimasto nella storia e, partendo da un regolamento di disciplina ereditato dall’era fascista, ha ottenuto comunque delle conquiste e la R.M. che, allo stato dei fatti e 32 anni dopo, si rivela uno strumento quasi fallimentare e completamente superata.

La logica continuazione, il passo successivo, è chiedere , con dignità e limpidezza, anche al di là dell’esistenza di una maggioranza politica che lo possa recepire, il diritto di aderire ad Associazioni Sindacali di Categoria.

Non ci dovrebbero essere giravolte dell’ultimo minuto, confusioni o paure sui termini, né tantomeno teoremi di cartapesta sulla cosi detta rappresentanza forte (!) e interna (!) che equivarrebbe, questo sarebbe il colmo, a legittimare un sindacato giallo.

Rinnovo ancora la solidarietà ai rappresentanti del CoIR Palidoro.

S.R. s.rullo@tin.it


********************************************************* clicca quì per leggere la mozione presentata dal delegato Cocer A.M. Francesco LEO ********************************************************** clicca quì per leggere la risposta del Coir CC Palidoro al comunicato stampa del Cocer CC di critica sulla libertà sindacale nell'Arma ********************************************************** clicca quì per visualizzare la delibera del Coir A.M. che esprime solidarietà al Coir CC Palidoro ********************************************************** clicca quì per visualizzare l'articolo sulla sindacalizzazione delle F.A. pubblicato sull'organo ufficiale di Italia Dei Valori **********************************************************
 
Sostieni anche tu l'informazione del portale A.Mi.D. effettuando una donazione volontaria.