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Saporito (AN) - Bonelli e De Zulueta (VERDI) - Di Gregorio (Pres. Comm, Difesa Senato)- Accame (Ana-Vavaf): Tempi maturi per sindacato dei militari PDF Stampa E-mail
L'assemblea dei delegati della Rappresentanza Militare dell'Aeronautica, che si terrà a Loreto il prossimo 18 aprile, ha già conseguito un primo risultato utile risvegliando l'attenzione delle forze politiche sul dibattito in corso per riconoscere il diritto di associazione sindacale anche al personale militare.

Chi ci segue conosce bene l'impegno di AMID che da anni promuove e partecipa al dibattito politico sociale teso a riconoscere anche ai cittadini militari italiani l'esercizio dei diritti fondamentali già ampiamente garantiti ai loro colleghi dei paesi europei più avanzati.

Con la sospensione della leva e la conseguente professionalizzazione delle Forze Armate, a nostro avviso, è ormai indispensabile garantire l'esercizio dei diritti e delle tutele per tutto il personale militare.

Inoltre, l'impiego sempre più accentuato delle nostre Forze Armate su mandato delle Organizzazioni Internazionali ,quale strumento di politica estera in teatri operativi esteri con compiti di mantenimento della pace e di salvaguardia del diritto internazionale, comporta che il personale militare sia in possesso di una solida coscienza democratica da maturare, necessariamente, all'interno delle stesse Forze Armate.
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SAPORITO (AN) , BONELLI E DE ZULUETA (VERDI): TEMPI MATURI PER SINDACATO MILITARI

“Bisogna fare un passo avanti verso il riconoscimento del diritto di associazione sindacale anche per i militari”. Lo ha detto il senatore di Alleanza Nazionale Learco Saporito ai microfoni di GrNews.it, a poche settimane dall'Assise di Loreto dove il 18 Aprile i militari dell'Aeronautica si confronteranno sulla questione, e mentre il Cocer (Consiglio Centrale di Rappresentanza) dei Carabinieri è chiamato a pronunciarsi su una delibera del Coir “Palidoro” che in rappresentanza di oltre 10000 carabinieri ha chiesto a gran voce la sindacalizzazione della quarta forza armata.

“Le attuali rappresentanze – ha spiegato Saporito - hanno fatto bene, ma in questo momento nel nostro paese, anche alla luce di quella che è la situazione a livello europeo, possiamo dire che viviamo una fase di maturazione tale per poter affrontare l'argomento e riconoscere ai nostri militari questo diritto”.

“Se ne parlò anche un paio di anni fa - ha continuato - quando ero sottosegretario alla Funzione Pubblica, ma gli allora presidenti delle commissioni competenti dissero no al sindacato perché i comandi generali e i vertici militari si opposero”.

Per quanto riguarda il riordino delle carriere per le forze armate e di polizia “non si riesce a mettere all'ordine del giorno questo provvedimento nelle commissioni I e V perché a quanto pare sono spariti misteriosamente i 300 milioni di euro previsti dalla finanziaria, su questo aspettiamo che il Governo faccia chiarezza” ha concluso.


Favorevole al sindacato si dice anche Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Camera. “Ben venga - ha detto - il sindacato dei militari anche in Italia. Quando si tratta di riconoscere diritti fondamentali come questo non possiamo che essere d'accordo. Si potrebbe avviare un confronto in questa direzione così come avvenuto negli anni passati con gli operatori della Polizia di Stato”.

De Zulueta: proposta sindacato condivisibile

Per Tana de Zulueta, deputata dei Verdi, la proposta di sindacalizzare l’arma dei Carabinieri avanzata nei giorni scorsi dai rappresentanti di oltre 10.000 carabinieri del Coir Palidoro “E’ condivisibile. In molti paesi europei le forze armate dispongono già di organi sindacali e sarebbe un enorme progresso se anche in Italia si riconoscesse questo diritto.”
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Falco Accame: la Rappresentanza Militare ha deluso. L’Esercito europeo porterà alla sindacalizzazione

Le rappresentanze militari sono nate dalla Legge 382/78 sui Principi della Disciplina Militare elaborata mentre lo scrivente era Presidente della Commissione Difesa. Ponemmo allora grandi speranze nelle rappresentanze militari soprattutto per la tutela dei diritti elementari e del benessere del personale. Purtroppo queste speranze sono andate largamente deluse.

Debbo dire ad esempio come presidente della associazione Ana-Vafaf che è stato assolutamente trascurato dalle rappresentanze il problema del mancato risarcimento a migliaia di vittime, risarcimento previsto tra l’altro dalle Leggi 308/81 e 280/91.

Tale iniquo trattamento avrebbe dovuto suscitare l’indignazione delle rappresentanze militari, ma così non è stato. Da osservare che queste leggi hanno vigenza dal 1° gennaio 69 e soprattutto per il personale volontario non sono state minimamente rispettate.

In questo quadro rientra anche la situazione di militari ammalati per amianto e uranio impoverito. In particolare per quanto riguarda i numerosi casi di morte e di malattia derivanti da possibile contaminazione da uranio impoverito c’è da osservare che per almeno 6 anni il nostro personale non è stato edotto dell’esistenza di norme di protezione.

Infatti, mentre per i reparti degli Stati Uniti le norme sono state emanate in Somalia il 14 ottobre 93 i nostri reparti hanno appreso dell’esistenza delle norme solo nella missione nei Balcani il 22 novembre 99 nella emanazione delle misure di protezione da parte della Forza Multilaterale nei Balcani. In Somalia, dove abbiamo operato fianco a fianco in varie operazioni con i reparti USA, abbiamo assistito al fatto che questi operavano a 40 gradi all’ombra con maschere e tute mentre noi stavamo in calzoncini corti e canottiera.

Le rappresentanze avrebbero dovuto denunciare con forza questa situazione in cui non si è tenuto conto dell’elementare diritto alla salute dei nostri reparti, diritto che, come si evince dai Regolamenti di Disciplina e anche dal Codice Penale militare di pace (vedi ad es. Art.117: - “Omessa esecuzione di un incarico”), deve essere fatto valere dai comandanti dei reparti.

Purtroppo essendo stati eletti ai vertici delle rappresentanze alti gradi militari è facile capire perché alcune istanze fondamentali possano essersi trovate in una situazione di particolare debolezza e perché necessita quindi un intervento dall’esterno. E non è solo in questione, come troppo spesso si legge, la tematica degli stipendi, delle carriere e dei livelli gerarchici e la possibilità di agire o meno attraverso una “contrattazione”.

Da qui l’esigenza della sindacalizzazione, in quanto assicura la possibilità di agire al di fuori da pressioni gerarchiche. Una questione che purtroppo ha trovato ostacoli rilevantissimi anche nella sfera della magistratura. Tuttavia soprattutto in relazione al costituendo esercito europeo comprendente forze armate di moltissimi paesi in cui il sindacato in ambito militare esiste, è da ritenersi che la legislazione italiana debba adeguarsi.

Vi è però un pericolo su cui occorre attentamente riflettere, la nascita di una grande molteplicità di sindacati tra i quali non sono da escludere sindacati gialli, con le conseguenze negative che ne possono derivare.

da Falco Accame Presidente Ana-Vafaf per GrNews

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DE GREGORIO: NESSUN TIMORE SU SINDACATO MILITARI

“Nessun timore rispetto alla sindacalizzazione dell'Arma dei Carabinieri e delle Forze Armate in generale alla quale si potrebbe giungere attraverso un percorso istituzionale che può essere discusso anche in Commissione Difesa, come stiamo già facendo con i rappresentanti del Cocer.” Lo ha detto il presidente della Commissione Difesa del Senato Sergio De Gregorio ai microfoni di GrNews.it

“L'importante - ha sottolineato - è che questo percorso non impatti con la disciplina, ma sia utile al confronto e non alla bagarre”.

Sugli equipaggiamenti del nostro contingente impegnato in Afghanistan De Gregorio si è detto “d'accordo con il Capo di Stato Maggiore Di Paola, il quale mi ha detto che siamo attrezzati per difenderci da ogni tipo di pericolo, potendo mutare rapidamente il tenore dei nostri armamenti”.

“L'unico rischio – ha precisato – potrebbe venire non da terra, ma dalla copertura aerea, ma voglio ricordare che siamo lì nel quadro di una missione multinazionale.”

Intanto il primo maresciallo dell'Aeronautica Franco Leo delegato Cocer con 27 anni di esperienza nella rappresentanza parla dell'Assise di Loreto del prossimo 18 Aprile dove "il tema della sindacalizzazione sarà al centro del dibattito".

“Stiamo registrando – afferma – una fortissima adesione alla richiesta del sindacato, quindi ci aspettiamo che venga approvato un documento in questo senso a larghissima maggioranza. Del resto l'Aeronautica è sempre stata in prima fila nel rivendicare questo diritto fin dal 1972 quando nacque il Sindacato Nazionale dell'Aeronautica Militare”.

“Insieme a noi anche i colleghi della Guardia di Finanza, spero che anche i Carabinieri si pronuncino presto, perché è necessario il massimo coinvolgimento”.

francesco.palese@grnews.it
 
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