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Legge Finanziaria: opinioni a confronto De Gregorio: Non voterò mai una manovra così disastrosa. Padoa Schioppa alla Camera: Non capisco le lamentele dei ricchi. Svolta per la vita economica; eredità maligna, ora fuori pericolo, ma non basta. Gli evasor PDF Stampa E-mail

De Gregorio: «Non voterò mai una manovra così disastrosa»

«Se la Finanziaria resta così sarà un disastro. Non la voterò e chiederò di non votarla».

Uno dei motivi principali per cui il presidente della commissione Difesa al Senato, Sergio De Gregorio, ha preso le distanze dalla maggioranza (ha lasciato l'Italia dei valori per andare a fondare il movimento Italiani nel mondo), è proprio la politica dei tagli annunciata dal governo.

Tagli che lo preoccupano particolarmente perché «oltre a incidere sulla sicurezza dei nostri militari impegnati nelle missioni internazionali, danneggeranno l'industria bellica e aerospaziale nazionale».

E dunque non la voterà?

«Nonostante non ci sia ancora niente di certo, conosco bene la filosofia che ha ispirato il documento e quindi non mi aspetto sorprese gradite. Ho ricevuto numerosi appelli dall'industria della Difesa e da quella aerospaziale: se non ci saranno segnali di innovazione e interesse per la ricerca, oltre a mettere a rischio decine di migliaia di posti di lavoro, il settore non sarà più in grado di rispettare i contratti già firmati. E oltre alla figuraccia, il contraccolpo per il made in Italy sarebbe veramente pesante».

A quanto ammonterebbero i tagli previsti per le Forze armate?

«Ancora non conosco i dettagli ma so che questa Finanziaria mortifica il loro grido di dolore sul fronte delle emergenze nel nostro sistema militare».

Sarebbe a dire?

«Mancano mezzi tecnici e persino il carburante per i veicoli. La formazione del personale è inadeguata e la manutenzione è scarsa. Scarseggiano anche le tute da combattimento.

D'altronde il generale Tricarico l'aveva detto: se non si pone rimedio non ci sarà più kerosene neanche per i voli di Stato».

In occasione dell'uccisione dei due alpini in Afghanistan lei aveva detto che i nostri soldati «cadono vittime delle imboscate perché non sono adeguatamente protetti». Intendeva dire che le cose potevano andare diversamente?

«Non in questo caso perché gli attentatori hanno usato cento chili di tritolo, come per la strage di Capaci. Volevo dire che i nostri militari hanno bisogno di nuovi blindati con una corazza in grado di resistere all'onda d'urto di esplosioni più contenute. Cioè quelle che possono avvenire in situazioni a rischio».

Secondo lei il governo riuscirà a far fronte e a garantire la sicurezza dei nostri soldati in tutte le missioni all'estero in cui il Paese è impegnato?

«Siamo alla frutta e l'Italia riuscirà a mantenere soltanto l'impegno preso in Libano.

Se ci saranno altre necessità non saremo assolutamente in grado di fronteggiarle.

Sono molto preoccupato dalle pressioni che la sinistra radicale sta esercitando sul governo proprio in tema di finanziamenti alla Difesa.

Spero che Prodi non si faccia convincere».

Ha qualche proposta da fare?

«Una soluzione potrebbe arrivare dalla dismissione degli immobili della Difesa: si potrebbero ricavare trenta miliardi di euro, il costo di una manovra economica.

Basterebbe destinarne la metà al Paese e l'altra al ministero della Difesa.

Il problema e che si vuole affidare la cessione di questi beni all'Agenzia del demanio.

È una pessima idea per tre motivi: l'Agenzia ha già il suo bel carico di lavoro, i tempi si allungherebbero all'infinito e senza alcun beneficio per le casse delle Forze armate».

Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

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Informativa sulla Finanziaria del ministro Padoa Schioppa alla Camera

«Non capisco le lamentele dei ricchi. Svolta per la vita economica: eredità maligna, ora fuori pericolo, ma non basta. Gli evasori? Rubano». Alla fine concesso il dibattito in Aula

ROMA - «E' una Finanziaria per un Paese che voglia uscire da una situazione critica e aspirare all'eccellenza... non capisco le lamentele dei ricchi». Così Padoa Schioppa nell'informativa alla Camera ha difeso la manovra economica, prendendo la parola dopo le proteste delle opposizioni che chiedevano l'apertura di un dibattito. Il ministro ha respinto le critiche di un intervento troppo pesante per le tasche degli italiani. «Fatico a comprendere le lamentele di chi guadagna centinaia di milioni delle vecchie lire», è stato il suo sfogo. Quattro i «punti salienti» della legge sintetizzati dal ministro: i conti pubblici fuori pericolo, la redistribuzione del reddito, il rifinanziamento di settori strategici rimasti prima senza risorse e riforme importanti. Punti che Padoa Schioppa ha poi affrontato a uno a uno.

CONTI - Innanzitutto, ha ricordato il ministro, la situazione dei conti pubblici non è tra le più felici e anche se la Finanziaria rappresenta un importante passo in avanti verso il loro risanamento, di strada ancora c'è da fare. «Il paziente Italia è uscito dalla terapia intensiva ma non è ancora ristabilito», ha spiegato il ministro definendo la Finanziaria una «svolta» per la vita economica e sociale del Paese.

Quindi ha aggiunto, come secondo punto, che la manovra realizza «una significativa redistribuzione del reddito verso i più poveri». Poi, ha puntualizzato ancora, «sono stati irrigati campi della spesa pubblica che la finanziaria del 2005 aveva disidratato fino al rischio della desertificazione», con un riferimento a infrastrutture, turismo, ambiente. Quindi il quarto punto: «Si sono fatti - ha detto Padoa-Schioppa - i primi passi per alcune riforme, nei settori, dice, della pubblica amministrazione, del federalismo fiscale, della sanità».

«EREDITA' MALIGNA» - Il precedente governo non solo ha lasciato una situazione dei conti pubblici «in grave squilibrio» ma ha un'eredità «nascosta e quindi più dura, maligna» ha accusato il ministro con riferimento ad alcuni settori della spesa pubblica che mostrano un processo di «desertificazione» e sono più difficili da controllare. Alle critiche mosse dall'ex ministro Tremonti, Padoa Schioppa replica in Aula: «Attraverso questa manovra il Paese compie uno sforzo straordinario. Il mio predecessore Tremonti ha parlato di "un esercizio politico difficilissimo", ha affermato che "una manovra di 35-30 o anche 20 miliardi da realizzare anche in due anni è enormente difficile, anche solo 20 mld sono cifra metafisica". Questa finanziaria ne ha raccolti, tenendo conto della manovra bis, più del doppio, confermando che la metafisica, come diceva Aristotele, è la più reale e concreta delle scienze».

TASSE
- Sul banco degli imputati, anche la consuetudine tutta italiana di non pagare le tasse: Padoa Schioppa ha citato la Bibbia per ricordare come l'evasione fiscale significhi rubare, e che rubare sia un reato. «Sono gli evasori - ha puntualizzato il ministro - che hanno messo le mani nelle tasche sia dello stato, sia dei cittadini che pagano le tasse, violando non solo il settimo comandamento ma anche il principio base della convivenza civile. Più passi avanti faremo in questo campo più sarà possibile ridurre la pressione fiscale». E ha poi aggiunto che chi paga le tasse non avrà alcun «aggravio» dalla manovra.

ALLE IMPRESE - Il ministro ha rivolto un appello agli imprenditori «a dare l'esempio», ricordando le stesse parole del presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, tra l'altro molto critico nei confronti della manovra: «È chiaro che quando si chiede al Paese uno sforzo per risanare i conti pubblici e di porre mano a riforme necessarie ma anche faticose, il bisogno di forte coesione e solidarietà sociale si fa più acuto, occorre rafforzare il comune senso di appartenenza e partecipazione. E rendersene conto e dare l'esempio è compito che spetta in primo luogo a chi sta relativamente bene, a chi appartiene al ceto dirigente del Paese. Questo intendeva sicuramente dire il presidente di Confindustria quando nelle passate settimane ha detto "siamo pronti a fare la nostra parte"».

TFR - Sempre alle imprese, il ministro ha replicato alle critiche dopo la decisione di far confluire il 50% del Tfr inoptato al Fondo Inps. Il Tfr, ha aggiunto, è un istituto «ormai superato» e, comunque, «è dei lavoratori». Chi ha parlato di rapina» per il trasferimento di parte del Tfr all'Inps «ha dimenticato che il Tfr appartiene al lavoratore ed è prestato all'impresa con un tasso di favore» ha detto Padoa-Schioppa riferendosi alle critiche arrivate da Confindustria.

PENSIONI - Sulle pensioni, il ministro ha assicurato che qualsiasi modifica prevederà, per chi vuole uscire dal mondo lavorativo, «flessibilità e volontarietà nel rispetto delle compatibilità finanziarie con l'obiettivo di aumentare gradatamente l'età lavorativa».

CONCERTAZIONE - Infine, un plauso ai sindacati: «La concertazione è stata proficua» ha detto, lasciando intendere che continuerà. Entro marzo infatti, ha ricordato il Ministro, si dovrà riformare il sistema previdenziale ma ferme restando «la flessibilità e la volontarietà dell'uscita dal lavoro». Siccome il risanamento da solo non basta, e occorre anche dare l'acceleratore sulla crescita economica, il Ministro ha infine rivolto un appello: «Serve un nuovo patto sociale», ha detto convinto com'è che sia «l'unica strada».


OPPOSIZIONE ALL'ATTACCO POI IL DIBATTITO - Opposizione sul piede di guerra alla Camera prima dell'intervento di Padoa Schioppa perché si era vista negare il dibattito al termine dell'informativa del governo. E' stato il presidente di turno dell'assemblea, Pierluigi Castagnetti, a respingere la richiesta perché contro «la prassi consolidata». Al termine dell'intervento del ministro invece il dietrofront: Castagnetti «d'intesa con il presidente Bertinotti, per alleggerire la tensione in Aula, dà il via libera al dibattito in aula sulle comunicazioni del ministro Padoa Schioppa.

CASINI: «NON BLINDI LA MANOVRA» - Il primo a prendere la parola è il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini che lancia una vera e propria esortazione al governo: «Noi le chiediamo di non blindare la finanziaria e di aprirsi al confronto anche con il parlamento». All'esponente centrista, bastano poche frasi per arrivare al nocciolo politico della sua posizione: «Chiedo al ministro, poiché siamo in sede politica, un impegno politico».

 

03 ottobre 2006

 
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