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L'Etica Militare PDF Stampa E-mail

L’ETICA MILITARE - CONVENZIONALE O DELLA RESPONSABILITA?

Dal greco ETHOS, habitus costume, modo di comportarsi. Per Aristotele l’Etica era una scienza pratica che aveva per oggetto la prassi ossia l’agire nella condotta umana. Essa si rapportava con la parola virtù vale a dire l’eccellenza nello svolgere una cosa. Le virtù a sua volta erano state suddivise in Etiche e Dianoetiche. Erano virtù Etiche quelle che comportavano l’uso della ragione rispetto alle emozioni come il coraggio, la giustizia, la magnanimità, liberalità, temperanza. Queste erano considerate azioni libere, volontarie, dipendenti dall’individuo, non imposte dalla necessità o con la costrizione, erano suscettibili di essere imputate a chi le compiva e giudicate buone o cattive. Aristotele le differenziava dalle virtù Dianoetiche le quali riguardavano l’uso della ragione come ad esempio la sapienza. Le virtù etiche consistevano in un processo acquisito, con l’esercizio delle disposizioni a scegliere il Giusto Mezzo. Ad esempio, il coraggio non era fine a se stesso ma consisteva, nel processo acquisito, nella disposizione a scegliere in una qualsiasi situazione di pericolo, tra la viltà e la temerarietà. Dopo Aristotele altri filosofi, intellettuali, teologi hanno pensato e scritto di etica e nonostante si ha la sensazione che tutto è stato già detto ogni giorno si aggiunge qualcosa. A tal proposito non poteva mancare la sintesi di fresca data dello SMD.

Nella recente direttiva “Etica Militare†(NGM n.7, 2003), richiesta a gran voce dal Cocer, si manifesta la necessità di un “codice etico†comportamentale per la tutela della dignità dei militari. Ciò, anche, alla luce di un fenomeno emergente che si collega a tutti quei fattori di vita quotidiana che inferiscono sulla salute dell’individuo. La problematica nasce dalla diffusione del fenomeno di Mobbing anche negli ambienti militari. A fronte di queste premesse è arrivata tempestiva la direttiva sull’Etica. Dopo poco più di un mese, dalla richiesta dei nostri Rappresentanti, alla faccia di chi pensa che nessuno li ascolti! In questa circolare si evidenziano i “valori di riferimento†appartenenti a questo rivisto codice etico militare: Dovere, Servizio, Disciplina, Onore, Fedeltà, Lealtà, Esempio, Coraggio, Credibilità, Competenza, Trasparenza e Tolleranza. A prima vista si può notare che la RESPONSABILITA’ non è citata, sembra non essere un valore di riferimento. Ho cercato in qualche modo di capire come mai e perché di questa dimenticanza, se si trattava di una casualità oppure di una volontà precisa. In un primo momento, ho provato a pensare che in fondo già gli altri valori richiamassero alla responsabilità. In effetti, il Dovere, l’Onore, la fedeltà e lealtà potrebbero includere tutto, basterebbe adempiere con virtù a questi quattro principi affinché la credibilità, la competenza, trasparenza e la tolleranza non avessero significato. Si potrebbe dire che adempiere al proprio DOVERE nell’eccellenza include la credibilità, la competenza la disciplina ed il servizio, mentre invece la lealtà comprende la trasparenza, l’onore e il coraggio. Vista invece questa volontà di precisare e di definire meglio il “codice etico†perché la responsabilità manca? Non è un valore etico di riferimento?

 Il dubbio mi prende a tal punto che comincio a rivedermi un po’ tutte le norme che ci riguardano e noto che in realtà a questa parola non si è mai dedicato né spazio né interesse. Escluso un accenno nel RDM (art. 14), per il resto, questa RESPONSABILITA’ cade nell’oblio. Nei Servizi, nella Gestione del personale, nelle Punizioni, nelle Note Caratteristiche, nei trasferimenti, etc. non esistono responsabilità o perlomeno non si precisano. Al limite si può cercare di intuirle, si possono immaginare, presupponendo che tutto quanto non è scritto si richiama ad altre norme, ma non si mettono nero su bianco. Certo è, che una cosa è supporre ed un'altra avere la certezza, d’altra parte, perché mai definire le responsabilità in caso di una punizione comminata ingiustamente? Perché definire le responsabilità di mancata redazione dei documenti caratteristici in tempi utili? Perché mai definire le responsabilità e le modalità di scelta per questo o quel trasferito? Perché mai definire il responsabile d’ogni fase di un procedimento amministrativo? Anzi, si sta’ cercando di fare l’esatto contrario, evocando l’atipicità, peculiarità del nostro lavoro cercando di sottrarre tutti gli atti, compresi quelli amministrativi, alla responsabilità trasparenza e alla consapevolezza d’ogni dipendente. Sull’Etica è stato detto tutto e di più e a tal proposito mi vengono in aiuto i ragionamenti del filosofo tedesco Max Weber. Egli pose, già nel secondo decennio del ‘900, una sottile differenza tra “Etica Convenzionale†ed “Etica della Responsabilitàâ€. Considerava tale differenza un punto decisivo. Ogni agire orientato in senso etico (inteso anche come politico, religioso) può oscillare tra due massime radicalmente diverse ed opposte, â€Etica Convenzionale†oppure secondo “Etica della Responsabilitàâ€. C’è una differenza incolmabile tra l’agire secondo convinzione, la quale – ad esempio in termini religiosi, suona: “il Cristiano opera per il giusto e rimette l’esito nelle mani di Dioâ€, l’agire secondo la massima dell’Etica della Responsabilità è quella secondo la quale bisogna rispondere alle conseguenze (prevedibili) delle proprie azioni. L’Etica della Convinzione è quella che guida i fanatici d’ogni specie (religiosa, politica, etica) quelli sicuri della giustezza assoluta delle proprie idee. L’etica delle Responsabilità è quella che guarda alle conseguenze delle proprie azioni, è quella delle “certezze relative†che preferisce confrontarle con altre piuttosto che imporle con atti autoritari e rivoluzionari. Ora messe così le cose appaiono più chiare, se parafrasiamo la frase citata con “il militare opera per il giusto e rimette l’esito nelle mani del Comandante†la Responsabilità si capisce che diventa superflua. E’ altresì chiaro che parliamo di ETICA CONVENZIONALE e l’oblio che sembra casuale della parola RESPONSABILITA’ è voluto e necessario.

Altro fatto che mi ha lasciato profondamente stupito, nella direttiva, è il richiamo alla parola Mobbing. Tanta enfasi e preoccupazione per un fenomeno vecchio come il mondo. Noi militari, queste cattive abitudini le conoscevamo già, solo che non erano tradotte in un vocabolo inglese, neanche latino o greco ma tutto italiano il famoso “nonnismoâ€! Questo vizio tutto militare che per alcuni è stato ed è solo una forma di prepotenza del più anziano con il più giovane, a mio avviso, si potrebbe ben assimilare con il Mobbing. Si tratta di una forma di potere che valica il limite del lecito rimanendo solo un  abuso del più forte sul più debole. Basterebbe il racconto di qualche nonno che ha fatto la guerra dove i gruppetti di prepotenti sono sempre esistiti, non erano divisi per anzianità ma per regioni d’appartenenza. Vi erano calabresi, siciliani, veneti, napoletani, etc. che a secondo della loro consistenza, nei battaglioni, reggimenti o caserme avevano la meglio sugli altri. Nei detti popolari, questa sorta di legge della giungla, si riassumeva quando si diceva che il servizio di leva era un’ottima palestra di vita, dove imparavi a guardarti e muoverti. Salvo poi verificare che qualche ragazzo non sopportando questa palestra di vita ha preferito togliersi la vita. Altro che stress, Mobbing, o subbuglio psicologico-biologico!  Limitare il “nonnismoâ€, questo “modus vivendi†al solo personale di leva come un fenomeno circoscritto e conosciuto, sono convinto che sia stato sinora strumentale e troppo semplicistico. Il fatto che il soldato di leva risente di una situazione nuova, con una risposta spropositata, è dovuto al passaggio diretto dalla vita personale a quella militare. E’ così grande il divario tra i due contesti quanto immediato il passaggio, che non ha il tempo per immunizzarsi.  Pensare che angherie e soprusi si consumano all’insaputa di un intero apparato, nel silenzio e buio assoluto, lascia dubbie e perplessità. Dubbi perché se fosse vero, che gli abusi si manifestano improvvisi e senza possibilità di prevenzione, significherebbe che è un sistema con delle falle alla base e se non riesce a gestire se stesso figuriamoci il resto! Perplessità opposta è che, se fosse vero, significherebbe che in qualche modo n’è coinvolto tutto l’apparato militare, dal più basso al più alto grado della gerarchia. Potrebbe essere una prassi così consolidata che appartiene al profondo modo di essere del militare dove l’arroganza dell’anzianità, del grado o della forza vince sui ragionamenti e sul confronto. D’altra parte è proprio questa l’essenza del militare che la letteratura ci restituisce, un uomo duro, scontroso avulso al colloquio ed al ragionamento dove la sua azione si auto-giustifica in nome d’interessi superiori. Potrebbe essere così partecipe al “nonnismo†tutto il personale da non rendersene conto, come un anticorpo che solo chi NON lo possiede scopre di non averlo e “cadeâ€.  Non è un caso che nella direttiva si parla “..di vero e proprio messaggio genetico da perseguireâ€. Le cadute sono di vario tipo, da quelle mortali, a quelle che lasciano fratture, lussazioni ed amaro in bocca. Non sono pochi quei militari del quadro permanente che si sono congedati o sono stati congedati per incompatibilità o mancanza d’anticorpi. Per fortuna, non si è ammazzato nessuno perché avevano avuto il tempo di capire e comprendere l’ambiente ma sicuramente non riservano un ricordo caro e il “nonnismo†o “Mobbing†l’hanno conosciuto in prima persona.  Il tutto si è semplicemente camuffato come un scelta di vita e “se non ti stanno bene le cose, così come sono, te ne puoi andareâ€. Ma, siamo sicuri che le cose, così come stavano, stavano nel modo giusto? Siamo sicuri che coloro che sono andati via siano semplicemente le persone più fragili?

Aggiungere Etica all’etica, regole alle regole non sarà la chiave di volta per scovare il virus, l’anticorpo da isolare e risanare. Non penso assolutamente che la monitorizzazione, accertamento e i provvedimenti possano sciogliere questo “codice geneticoâ€.  Non si tratta di svolgere una “profonda costante opera d’osservazione dei comportamenti dei propri subalterni†da parte dell’autorità responsabile, poiché gli occhi e la coscienza che guardano potrebbero non essere tarati per vedere alcunché.  Non sarà una telecamera onnipresente capace di prevenire ogni situazione limite. Bisognerà riportare alla luce la Responsabilità rapportandola alla Pari Dignità. La Responsabilità a sua volta richiamerà altri due valori di riferimento, anche questi dimenticati e sconosciuti, la MERITOCRAZIA ed il RISPETTO. Ed è, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità che avviene la naturale CONSAPEVOLEZZA di un’appartenenza, benché peculiare e atipica, non convenzionale è conculcata.

Oggi grazie a quelle norme del cosiddetto mondo “civile†che si riferiscono alla responsabilità,   in qualche modo siamo riusciti ad ottenere molte cose. Oggi ad esempio le Note caratteristiche personali, ciò che i superiori pensano di noi, non sono sottratte alla nostra conoscenza. Oggi se il nostro Comandante non ci tutela andiamo dall’avvocato che lo richiamerà alle sue responsabilità presentandogli il conto di Mobbing e subbuglio psicologico. Dispiace rivolgersi all’esterno, andare a cercare tra le pieghe della costituzione e leggi italiane le nostre ragioni ma per il momento non si vede altra strada.

Kronos il lupo della Sila

Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

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