Spettabile Associazione per i Militari Democratici.
vorrei portare alla vostra attenzione un aspetto del tanto discusso decreto
legge 4/7/2006 n. 223 ("Disposizioni urgenti per il rilancio economico e
sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché
interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale" appena
varato dal governo. ) che non può certo trovare eco attraverso i consueti mezzi
di comunicazione e che probabilmente in pochi hanno notato o considerato di
interesse sia dal punto di vista degli effetti che produrrebbe se convertito i
legge, sia dal punto di vista socio politico. Si riporta testualmente l'articolo
28- Diarie per missioni all'estero:
1.Le diarie per le missioni all'estero di cui alla tabella B allegata al decreto
del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica in data
27 agosto 1998, e successive modificazioni, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 202 del 31 agosto 1998, sono ridotte del 20 per cento a decorrere dalla data
di entrata in vigore del presente decreto. La riduzione si applica al personale
appartenente alle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n.165,e successive modificazioni.
2. L'articolo 3 del regio decreto 3 giugno 1926, n. 941, e successive
modificazioni e' abrogato.
3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non si applicano al personale civile e
militare impegnato nelle missioni internazionali di pace, finanziate per l'anno
2006 dall'articolo 1, comma 97, della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
Tale articolato può essere stato redatto o con la consapevolezza di colpire
determinate categorie di cittadini (i pubblici dipendenti in servizio
all'estero), o con "l'ignoranza" di chi non ha considerato gli effetti che tale
norma va produrre su altre leggi. Richiamo tra tutti un breve tratto di un
intervento dell'On.Gasparri sul proprio sito internet: "..Verra' poi il tempo,
da parte del governo, per i licenziamenti dei pubblici dipendenti e altri danni
alle forze dell'ordine e ad ambienti di altro tipo''. Mi permetto di correggere
leggermente questa affermazione; i dipendenti pubblici, e nel caso specifico,
soprattutto gli appartenenti alle Forze Armate in servizio all'estero.,sono già
stati danneggiati. Infatti,qualora la norma non venga modificata in sede di
conversione in legge del decreto, o comunque qualora non vi sia una chiara
interpretazione in senso non restrittivo della norma stessa, il personale di cui
al comma 1 dell'art. 28 che si trova, non nella condizione di recarsi
saltuariamente in missione all'estero, ma bensì vi presta servizio per un
periodo di tre anni ai sensi della legge 642/61, si troverebbe ad avere una
pesante riduzione dello stipendio estero percepito sino ad oggi e commisurato al
costo della vita del paese in cui presta servizio. Infatti la legge 642 recita:
"..Il personale militare dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica
destinato isolatamente presso Delegazioni o Rappresentanze militari all'estero,
per un periodo superiore a 6 mesi, percepisce..un assegno di lungo servizio
all'estero in misura mensile ragguagliata a 30 diarie intere come stabilito
dalle norme in vigore per il Paese di destinazione."(ovvero le diarie citate nel
comma 1 dell'articolo 28 del DL 223/06). Tale misura, presa nei confronti di
coloro (militari, insegnanti, impiegati.) che già si trovano all'estero andrebbe
ad intaccare gravemente quelle condizioni economiche iniziali in base alle quali
ogni nucleo familiare trasferitosi all'estero ha organizzato la propria
permanenza nel paese in cui presta servizio (affitto dell'abitazione tra
tutte). Ora ci si chiede, come mai solo una determinata categoria di lavoratori
è stata colpita dal decreto? Forse perché la maggior parte di questi sono
militari e non possono protestare come i tassisti o gli avvocati? In
definitiva, sia che si sia trattato di un errore (chi ha redatto l'articolo non
si è reso conto degli effetti causati sul personale in servizio all'estero ai
sensi della legge 642/61), sia che sia un atto di volontà, tale articolo è la
dimostrazione della totale mancanza di considerazione nei confronti di quelle
persone che giornalmente svolgono il proprio dovere in rappresentanza del
proprio paese. Ed ancora, ignoranza o meno, chi ha redatto l'articolo si è ben
guardato dall'includere i militari impegnati nelle missioni internazionali di
pace!In quel caso si che ci sarebbe stata risonanza sui media! Visto che invece
il provvedimento va a colpire qualche migliaio di persone che non hanno voce..
Ringraziandovi per la vostra attenzione e per il vostro operato quotidiano,
spero vogliate dare voce a coloro che , non solo verrebbero gravemente
danneggiati economicamente dalla conversione in legge del decreto, me che si
sente sempre più frustrato di fronte alla scarsa considerazione per il proprio
operato e la natura della propria professione.
SF
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