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Comparto Difesa e Sicurezza: scarsi i fondi messi a disposizione dal Governo per il rinnovo del contratto. Protestano Cocer e Sindacati di Polizia PDF Stampa E-mail
COMUNICATO
I sindacati di polizia hanno incontrato il Ministro dell'Interno Roberto Maroni.
Il confronto avviene in un momento di particolare importanza per gli operatori della Polizia di Stato.
Da un lato la mancanza di ogni riscontro sul fronte degli impegni che il Governo ha più volte assunto verso la categoria degli operatori di Polizia ha causato difatti un clima di disillusione e di malessere; dall'altro il silenzio assordante su alcune riforme di assoluta necessità, quali quella relativa al riordino delle carriere e al coordinamento reale tra le Forze di Polizia, depone per l'inerzia dell'Esecutivo anche sul fronte, altrettanto importante, delle innovazioni legislative.
Il Ministro dell'Interno alla presenza, tra gli altri del Capo della Polizia, ha obiettivamente confermato l'esistenza di alcune difficoltà di gestione dovute in prevalenza alle ristrettezze finanziarie collegate all'attuale negativa congiuntura economica.
Ciò nonostante il Ministro ha voluto insistere nell'affermazione che tutto quello che si poteva fare per i poliziotti è stato fatto.
C'è grande attesa, da parte dei vertici del Dicastero, per quanto riguarda i futuri introiti del cosiddetto "scudo fiscale" e quelli derivanti dal sequestro o dalla confisca dei beni appartenenti alla criminalità organizzata.
Fonti di gettito comunque caratterizzate, a giudizio unanime dei sindacati di polizia, dalla più completa incertezza: si tratta più che altro di preventivi auspicati e non di somme attualmente disponibili.
Mentre purtroppo sta di fatto che nessun incremento è ipotizzabile considerando le risorse attualmente disponibili.
I sindacati hanno tracciato con estrema franchezza un quadro desolante dell'apparato sicurezza: vuoti in organico sempre più importanti e tali da mettere a repentaglio la qualità del servizio, difficoltà di ripristino collegate anche all'impossibilità, per l'Amministrazione, di assumere direttamente con concorso per far fronte alle carenze di organico.
I dati forniti dal fronte sindacale appaiono emblematici: in tutta Italia, soltanto tredici agenti di polizia hanno oggi meno di vent'anni di età, e sono appena ottomila ad averne meno di trenta.
La polizia invecchia e all'orizzonte non appare quindi nessun rimedio, né nessuna volontà di trovarlo.
Ancora più duri sono stati i sindacati sull'argomento degli incrementi contrattuali: tutti hanno definito inaccettabile quello che si prevede sarà l'aumento sulla base della mera proiezione dei contenuti della legge finanziaria 2010.
Si parla di 40 euro lordi come media pro-capite per l'agente, di 65 per il direttivo.
E hanno pertanto chiesto al Ministro di attivarsi per reperire ulteriori fondi.
Il Ministro dell'Interno ha dichiarato il suo impegno su questo specifico punto.
Altrettanto pressante la richiesta di un riordino delle carriere, per il quale già esistono fondi accantonati, riordino che, è stato ricordato, corrisponde più all'esigenza dei cittadini che dei poliziotti.
E' interesse indiscutibile del Paese, secondo i sindacati di polizia, avere una polizia moderna, efficiente e ben organizzata, mentre lo schema organizzativo attuale penalizza e comprime le professionalità esistenti, inibendo ogni aspettativa di carriera e quindi ogni motivazione al miglioramento.
Il Ministro ha ancora una volta dato atto del valore, dello spirito di sacrificio e dell'alta professionalità dimostrata ogni giorno dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato; ma i sindacati hanno dovuto replicare che solo con il riconoscimento definitivo della specificità professionale si può dare serio riscontro ad un reale intento elogiativo.
I sindacati hanno espresso la volontà di intraprendere una forte azione di protesta, non escludendo una manifestazione generale congiunta da tenersi entro ottobre davanti ai Ministeri ai quali, in questo momento competono il potere e la responsabilità di decidere la politica economica del Paese e soprattutto le sue priorità.
Per i sindacati di polizia la sicurezza è una priorità assoluta: se il governo, o qualche ministro, ritengono invece che la sicurezza sia un costo e non un investimento, che così non è, è giusto che i cittadini siano informati.
Roma, 25 settembre 2009
Siulp Sap Siap-Anfp Silp-Cgil Ugl-P.S. Coisp-Up-Fps-Adp-Pnfi-Mps
Romano Tanzi Tiani Giardullo Leggeri Maccari

POLIZIA: SINDACATI PS, SENZA FONDI IN PIAZZA A OTTOBRE
(ANSA) - ROMA, 25 SET - Una manifestazione unitaria a Roma ad ottobre, probabilmente il 15, per ribadire che senza risorse non può esserci sicurezza e per far sapere ai cittadini che "il governo, o qualche ministro, ritengono la sicurezza un costo e non un investimento". I sindacati di polizia si preparano a scendere in piazza alla luce degli incontri avuti questi giorni con il governo, ultimo quello di oggi al Viminale con il ministro Roberto Maroni.
In un comunicato unitario, i sindacati Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl-Polizia e Coisp-Up-Fps-Adp-Pnfi-Mps, sottolineano che "da un lato la mancanza di ogni riscontro sul fronte degli impegni che il Governo ha più volte assunto ha causato un clima di disillusione e di malessere" e "dall'altro il silenzio assordante su alcune riforme di assoluta necessità, quali quella relativa al riordino delle carriere e al coordinamento reale tra le Forze di Polizia, depone per l'inerzia dell'esecutivo anche sul fronte, altrettanto importante, delle innovazioni legislative".
Ne' possono rassicurare le promesse avanzate dal ministro, aggiungono i sindacati, di trovare i fondi necessari dagli introiti provenienti dallo scudo fiscale e dal sequestro o dalla confisca dei beni appartenenti alla criminalità organizzata.
"Fonti di gettito - affermano - comunque caratterizzate dalla più completa incertezza: dunque si tratta di preventivi auspicati e non di somme attualmente disponibili". ''Mentre purtroppo - aggiungono - nessun incremento è ipotizzabile considerando le risorse attualmente disponibili. Ed ''inaccettabile'' è' anche la proposta di rinnovo contrattuale:
si parla di un aumento di 40 euro lordi per gli agenti e 65 per i dirigenti.
Alla luce di tutto ciò i sindacati annunciano una "forte azione di protesta, non escludendo una manifestazione generale congiunta da tenersi entro ottobre davanti ai Ministeri ai quali competono il potere e la responsabilità di decidere la politica economica del Paese e soprattutto le sue priorità".

(ANSA).SICUREZZA: CONTRATTO;SINDACATI POLIZIA SU PIEDE GUERRA/ ANSA DOPO PRIMO INCONTRO CON BRUNETTA,OFFENSIVO AUMENTO 40 EURO LORDI
(ANSA) - ROMA, 16 SET - Poliziotti sul piede di guerra dopo il primo incontro con il Governo per il rinnovo del contratto del comparto sicurezza. Le risorse previste, avvertono i sindacati del settore, sono assolutamente insufficienti e senza un'inversione di tendenza le trattative non riprenderanno e ci sara' una mobilitazione generale.
I rappresentanti delle forze dell'ordine e delle forze armate hanno visto oggi nella sede della Funzione Pubblica il ministro Renato Brunetta ed il sottosegretario alla Difesa,Guido Crosetto. Che hanno messo sul tavolo del rinnovo una cifra che comporterebbe, secondo i calcoli dei sindacati, un aumento in busta paga di circa 40 euro mensili lordi. In pratica, il 60% in meno degli stanziamenti accordati dal Governo Prodi per il precedente biennio economico. E questo, sottolineano, ''dopo una manovra finanziaria che ha tagliato 3,5 miliardi di euro al comparto. Si tratta, secondo Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl ps, Coisp e Consap, di ''una mancanza assoluta di serietà e credibilità da parte del Governo verso gli operatori della sicurezza, dopo averne lodato in più occasioni con dichiarazioni pubbliche l'azione ed i risultati conseguiti.
Se, rilevano, ''nella prossima Legge Finanziaria non saranno previsti adeguati stanziamenti economici coerenti con gli impegni formalmente assunti e non si riscontrerà anche una netta inversione di tendenza anche in ordine alle modalità e ai tempi di gestione delle risorse disponibili, non siamo disposti ad avviare alcun confronto che veda la presenza dei sindacati di polizia al tavolo negoziale ed inizieremo, al contrario, una inevitabile stagione conflittuale e di generale mobilitazione della categoria per la difesa della propria identità e della specificità professionale.
Sulla stessa linea i rappresentanti della polizia penitenziaria Sappe, Osapp, Sinappe, Cisl Fns, Fp-Cgil e Ugl, che parlano di Governo ostile e inaffidabile e definiscono offensivo l'aumento proposto. I sindacati accusano anche l'Esecutivo di tentare di minacciare le organizzazioni, visto che il ministro Brunetta ha sostenuto che se la trattativa sul rinnovo non sarà chiusa entro la fine dell'anno, egli si riserva la facoltà di utilizzare la norma che gli consente di anticipare unilateralmente al personale l'80% della somma stanziata.
Anche il Cocer carabinieri annuncia la ''propria indisponibilità a proseguire gli incontri per il rinnovo alla luce delle risorse finanziarie assolutamente irrisorie messe a disposizione dal Governo ed esprime disappunto per il comportamento del ministro Brunetta che ha limitato a pochi minuti la sua presenza all'incontro. (ANSA).

SICUREZZA: COCER CARABINIERI, INDISPONIBILI A PROSEGUIRE INCONTRI SU CONTRATTO RISORSE FINANZIARIE MESSE A DISPOSIZIONE DAL GOVERNO ASSOLUTAMENTE IRRISORIE
Roma, 16 set. (Adnkronos) - Il Cocer Carabinieri se pur con rammarico, preannuncia la propria indisponibilità a proseguire gli incontri per il rinnovo del contratto economico 2008-2009, in quanto non ci sono i presupposti per avviare una seria discussione alla luce delle risorse finanziarie assolutamente irrisorie messe a disposizione dal Governo e soprattutto del mancato rispetto degli impegni sottoscritti dal Governo stesso in occasione della coda contrattuale.
In particolare il Cocer chiede di avviare il tavolo tecnico sulla previdenza, di approvare la norma sulla specificità e di procedere con urgenza alla riforma della rappresentanza militare, istituto che potrebbe essere intanto parzialmente riformato stralciando quelle norme che sono condivise nei disegni di legge presentati sia dai partiti di maggioranza che di opposizione.
Il Cocer desidera altresì esprimere il proprio disappunto per il comportamento del ministro della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione che ha limitato a pochi minuti la sua presenza in aula non rinunciando a mortificare la dignità dei rappresentanti del comparto difesa-sicurezza paventando la possibilità di avvalersi dello strumento legislativo che gli da facoltà di attribuire d'ufficio l'80% delle risorse finanziarie destinate al rinnovo del contratto".

SICUREZZA:CONTRATTO; SINDACATI CARCERI, GOVERNO INAFFIDABILE
(ANSA) - ROMA, 16 SET - Risorse economiche insufficienti, Governo ostile e inaffidabile; per i sindacati della polizia penitenziaria mancano le condizioni per l'avvio della trattativa per il rinnovo del contratto del personale del comparto sicurezza. E dunque senza un'inversione di rotta si aprirà una lunga ed inevitabile stagione conflittuale e di mobilitazione generale.
In una nota congiunta i segretari generali di SAPPE, OSAPP, SINAPPE, CISL FNS, FP CGIL e UGL, definiscono offensivo l' aumento di circa 40 euro mensili, che corrisponde a circa il 50% in meno di quanto accordato dal governo Prodi nel biennio 2006/2007''; tanto più che si parla di stipendi già tra i più bassi d'Europa. E accusano il governo di tentare di minacciare i sindacati, visto che il ministro Brunetta ha sostenuto che se la trattativa sul rinnovo non sarà chiusa entro la fine dell'anno egli si riserva la facoltà di utilizzare la norma che gli consente di anticipare unilateralmente al personale l'80% della somma stanziata.
Nel sottolineare che Brunetta ha detto che le risorse economiche per il rinnovo del contratto restano quelle stanziate con la legge finanziaria 2009, e che il riconoscimento della specificità del personale del Comparto è di là da venire, i sindacati sostengono che è ora che il governo manifesti concretamente l'attenzione che sempre dichiara di avere verso il personale che garantisce la sicurezza di questo Paese, preoccupandosi di trovare le risorse economiche necessarie a far partire realmente le trattative. (ANSA).

SICUREZZA: SINDACATI PS,NON DISCUTIAMO CONTRATTO SENZA RISORSE
(AGI) - Roma, 16 set. - Se nella prossima Finanziaria non saranno previsti stanziamenti economici coerenti con gli impegni assunti, i poliziotti italiani non sono disposti ad avviare alcun confronto che veda la presenza dei sindacati al tavolo negoziale. Al contrario, daranno il via ad una inevitabile stagione conflittuale e di generale mobilitazione della categoria per la difesa della propria identità e della specificità professionale E' quanto ribadiscono Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl-Polizia di Stato, Coisp-Up-Fps-Adp-Pnfi-Mps e Consap Italia Sicura a conclusione del primo incontro - svoltosi stamane a palazzo Vidoni - per verificare la sussistenza delle condizioni per l'avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale del biennio economico 2008/2009 del comparto sicurezza.
Le parti sociali - denuncia un comunicato - hanno dovuto prendere atto che il governo, ancora una volta, ha dimostrato la mancanza assoluta di serietà e credibilità verso gli operatori della sicurezza, dopo averne lodato in più occasioni i risultati conseguiti. L'esecutivo ha stanziato risorse economiche per il rinnovo del contratto assolutamente insufficienti per garantire il mantenimento del potere d'acquisto delle retribuzioni, per salvaguardare il costo della vita, ancor più per i molti che operano nelle grandi città, e per valorizzare la specificità professionale degli appartenenti alle forze dell'ordine.
In particolare, risultano ridotti del 60% gli stanziamenti per il rinnovo del contratto 2008/2009, rispetto a quelli destinati dal governo Prodi con il precedente biennio, prevedendo un inaccettabile incremento economico per un agente di circa 40 euro mensili lordi; non è stato previsto "alcuno stanziamento aggiuntivo per valorizzare il ruolo e la professionalità nonché per riconoscere l'impegno e le peculiarità dei poliziotti; non sono mai stati attuati gli interventi legislativi promessi in materia di riordino delle carriere, specificità lavorativa e correzione di norme sulla malattia.
I sindacati non risparmiano critiche nemmeno al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, non esente da grave e persistente responsabilità istituzionale e politica rispetto all'indifferenza, all'immobilismo e alla totale disattenzione del governo verso gli operatori della sicurezza: spesso il suo silenzio è apparso assordante. (AGI)

COMUNICATO STAMPA

BIENNIO ECONOMICO 2008/2009: CONTINUA LA LATITANZA DEL GOVERNO

Questa mattina a palazzo Vidoni presso la Funzione Pubblica si è svolta il primo incontro per verificare le disponibilità economiche complessive e la sussistenza delle condizioni per l'avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale del biennio economico 2008/2009 tra Governo, sindacati e rappresentanze militari del Comparto Sicurezza.
Immediatamente le parti sociali hanno dovuto prendere atto che il Governo, ancora una volta, ha dimostrato la mancanza assoluta di serietà e credibilità verso gli operatori della sicurezza, dopo averne lodato in più occasioni con dichiarazioni pubbliche l'azione ed i risultati conseguiti.
Ancora una volta, dopo gli annunci, l'assenza di adeguati stanziamenti economici ha dimostrato la contraddittorietà dell'azione del Governo il quale, dopo aver dichiarato di avere tra le priorità della sua azione la sicurezza, non ha fatto seguire alle dichiarazioni d'intento la coerenza e la concretezza dei comportamenti assumendo spesso decisioni di segno contrario.
Infatti all'atto dell'approvazione della manovra finanziaria triennale, che ha prodotto un taglio per la Sicurezza di circa 3,5 miliardi di euro, è seguita l'assicurazione che sarebbero stati previsti investimenti con continui annunci d'imminenti stanziamenti economici finora mai realizzati.
Il Governo continua a chiedere sacrifici ed impegni sempre più gravosi alle Forze di polizia per dimostrare l'efficienza dell'azione in materia di sicurezza, per rassicurare i cittadini e lucrare il loro consenso politico ma contemporaneamente adotta scelte che appaiono vessatorie verso gli operatori della sicurezza e che mortificano la loro professionalità e la loro dignità funzionale.
Per questo tutti i Sindacati di polizia uniti, dopo aver esperito finora tutti i tentativi possibili per chiedere una inversione di rotta, denunziano quanto segue:
• Il Governo ha stanziato risorse economiche per il rinnovo del contratto collettivo nazionale per il biennio economico 2008/2009 assolutamente insufficienti per garantire il mantenimento del potere d'acquisto delle retribuzioni degli operatori della sicurezza, per salvaguardare il costo della vita, ancor più per i molti che operano nelle grandi città, e per valorizzare la specificità professionale degli appartenenti alle forze dell'ordine.
• Il Governo ha ridotto del 60% gli stanziamenti per il rinnovo del contratto 2008/2009, rispetto a quelli destinati dal Governo Prodi con il precedente biennio, prevedendo un inaccettabile incremento economico per un Agente di circa 40 euro mensili lordi;
• Il Governo non ha previsto alcuno stanziamento aggiuntivo per valorizzare il ruolo e la professionalità nonché per riconoscere l'impegno e le peculiarità dei poliziotti, nonostante continue dichiarazioni alla stampa di voler contraddistinguere l'azione con scelte politiche e contrattuali di segno contrario;
• Il Governo è stato finora ampiamente inadempiente sugli impegni formalmente assunti in occasione d'incontri ufficiali o al tavolo negoziale con le parti sociali che avrebbero dovuto attuarsi mediante interventi legislativi, mai attuati, in materia di riordino delle carriere, specificità lavorativa e correzione di norme sulla malattia.
• Il Ministro dell'Interno on. Roberto Maroni non è esente da gravi e persistenti responsabilità istituzionale e politica rispetto all'indifferenza, all'immobilismo e alla totale disattenzione del Governo verso gli operatori della sicurezza e spesso il suo silenzio è apparso assordante.
• Il Ministro dell'Interno on. Roberto Maroni ha la responsabilità di aver finora passivamente accettato l'ingiustificato e persistente ritardo del Ministero dell'Economia nella attribuzione di una parte di risorse economiche pari a oltre 40 milioni di euro destinate alla Polizia di Stato per il pagamento della contrattazione di 2°livello per l'anno 2008, determinando un'inaccettabile sperequazione ed una disparità di trattamento economico in danno dei soli poliziotti rispetto agli altri operatori della sicurezza e della difesa che hanno avuto la totale ed immediata disponibilità delle risorse economiche previste.
• Il Ministro dell'Interno ha la responsabilità di aver finora passivamente accettato che il Ministero dell'Economia trattenga da oltre due anni decine di milioni di euro, già versati dalle società convenzionate e destinati ai poliziotti delle specialità quali indennità accessorie per l'impiego in attività operative.

Per queste ragioni
CHIEDIAMO

1. al Governo di destinare risorse economiche aggiuntive nella prossima Legge Finanziaria per consentire una reale apertura delle trattative per un rinnovo contrattuale che nei suoi contenuti economici possa definirsi almeno dignitoso per gli operatori della sicurezza e che possa altresì rendere tangibile e concreto il riconoscimento della specificità professionale e del quotidiano impegno operativo dei poliziotti.
2. al Governo un chiaro, preciso e formale impegno di destinare risorse economiche, anche in forma pluriennale per il riordino delle carriere.
3. al Ministro dell'Interno una maggiore attenzione, una presenza più visibile e puntuale, ed un impegno fattivo e coerente con il proprio ruolo politico ed istituzionale e con le dichiarazioni d'impegno assunte anche con le parti sociali che rappresentano il personale della Polizia di Stato, per correggere le attuali sperequazioni in danno dei poliziotti e prevenire per il futuro il determinarsi di analoghe situazioni, riaffermando concretamente il ruolo e la centralità del Ministro dell'Interno nel sistema sicurezza del Paese.
Per queste ragioni le scriventi organizzazioni sindacali che rappresentano il 95% degli uomini e le donne della Polizia di Stato, se nella prossima Legge Finanziaria non saranno previsti adeguati stanziamenti economici coerenti con gli impegni formalmente assunti e non si riscontrerà anche una netta inversione di tendenza anche in ordine alle modalità e ai tempi di gestione delle risorse disponibili, rimuovendo e correggendo le situazioni che hanno finora generato una forte ed ingiustificata penalizzazione verso i poliziotti, non sono disposti ad avviare alcun confronto che veda la presenza dei sindacati di polizia al tavolo negoziale ed inizieranno, al contrario una inevitabile stagione conflittuale e di generale mobilitazione della categoria per la difesa della propria identità e della specificità professionale.

Roma 16 settembre 2009

DIFESA: COCER, PROFONDA DELUSIONE DA FINANZIARIA DA GOVERNO NESSUNA ATTENZIONE CONCRETA, FINORA SOLO ANNUNCI
(ANSA) - ROMA, 30 SET - Il Cocer del comparto Difesa (Esercito, Marina, Aeronautica), dopo l'esame della Finanziaria 2010, esprime "profonda delusione", condividendo "quanto già manifestato dai sindacati delle forze di polizia", soprattutto "nel constatare la mancanza di risorse economiche adeguate per il personale in uniforme".
"Rimangono infatti irrisolte - sottolinea in una nota l'organismo di rappresentanza dei militari - le ormai annose problematiche della previdenza complementare, del riordino delle carriere, del precariato, del rinnovo del contratto". E non solo.
Secondo il Cocer, "a fronte della totale dedizione del personale in divisa per la sicurezza interna ed esterna della nazione e per la pace internazionale, non si riscontra alcuna attenzione concreta da parte del Governo, nonostante gli annunci e gli impegni formalmente assunti".
Il Cocer dunque "auspica un urgente incontro con il ministro della Difesa, che ad oggi non ha mai incontrato il Consiglio centrale di rappresentanza dei militari nella sua interezza.
La considerazione e la stima che sempre il ministro esprime - conclude il Cocer - trovi concretezza attraverso un costruttivo confronto con la parte sociale, propedeutico ad un suo autorevole intervento in Consiglio dei ministri". (ANSA).

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