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Riordino dei Ruoli: il SAP perde le staffe ed offende i marescialli delle F.A. PDF Stampa E-mail

Riordino, al Rush finale

In questa settimana si decide se la delega verrà affondata o se diventerà legge dello Stato

Roma, 6 febbraio 2006 - Siamo al rush finale per la legge delega sul Riordino delle carriere. In questa settimana, il Senato terminerà i lavori di relativi all'attuale legislatura. Se la delega, che attualmente è all'esame delle Commissioni Difesa e Affari Costituzionali, dovesse essere approvata dall'aula del Senato, sarà Legge dello Stato.

Diversamente, sarà scritta la parola fine.

Almeno per questa legislatura e, per molti anni ancora, attesa la condizione finanziaria delle casse dello Stato. Naturalmente, così come abbiamo fatto con l'approvazione alla Camera dei Deputati, faremo di tutto per centrare questo obiettivo che gli altri davano per eluso prima dell'estate del 2005.

Iniziamo, dunque, dalla cronaca della settimana che si è chiusa.

Martedì scorso, il provvedimento già approvato alla Camera dei Deputati è stato incardinato nelle Commissioni parlamentari del Senato della Repubblica.

A seguire, giovedì scorso, i Sindacati rappresentativi della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, e del Corpo Forestale dello Stato sono stati auditi, in modo informale, dalla Commissione Difesa.

Alla fine di questi interventi, giovedì 2 febbraio, il Presidente Contestabile ha informato che dai tempi che residuavano nel calendario parlamentare non sarebbe stato possibile approvare la legge delega.

Un giudizio "contestabile" in tutti i sensi che ci siamo subito preoccupati di censurare.

Poco dopo il SAP ha diffuso alle Agenzie un comunicato stampa, riportato di seguito al presente articolo, con il quale chiedeva all'attuale maggioranza di sostenere questa Legge, poiché - in caso contrario - si sarebbe assunta la responsabilità politica della decisione. La stessa posizione veniva, poi, rinforzata anche dal SAPPe, dal SAPAF e dai COCER, categoria C, di Esercito, Marina, Guardia di Finanza e dal Consap.

Nell'Aula della Commissione Difesa del Senato, andava invece in onda il repertorio di quello che già abbiamo visto e sentito. Dalle analisi grottesche di chi sostiene che la Delega debba essere bocciata, per finire alle bugie sulla rappresentatività o sull'entità dei finanziamenti.

A proposito della rappresentatività, è necessario riflettere sul fatto che il SAP è il 2° Sindacato della Polizia, ma anche il 2° Sindacato dell'intero Comparto sicurezza; il SAPPe è il 1° Sindacato della Polizia Penitenziaria e 3° Sindacato del Comparto Sicurezza; il SAPAF è il 1° Sindacato del Corpo Forestale dello Stato. Insieme alla Consap non ci sembra che si possa parlare di unanimità del "dissenso" o di quote pari al 90%. Perché anche a prescindere da questa circostanza, la Consulta Sicurezza, da sola, è ancora, il primo organismo di rappresentanza del Comparto sicurezza.

La seconda questione riguarda i Cocer, categoria C, e cioè la base.

In queste qualifiche sono inquadrati la maggior parte dei nostri militari, i quali si sono apertamente schierati con il SAP e, dunque, con il Riordino. Ma il problema più importante, da questo momento in poi, è stabilire se la delega sindacale o l'iscrizione ai Sindacati confederali possa essere stata interpretata anche per rinunciare ad aumenti retributivi che questa legge assicura pressoché a tutti.

Se cioè questa maggioranza di Sindacati confederali abbia il potere di comprimere i diritti dei propri rappresentati. All'interno degli oppositori al Riordino, si sono manifestati, inoltre, i conflitti tra Ruoli.

I Marescialli delle Forze Armate, quelli che una volta si chiamavano i c.d. "firmaioli" che, senza superare alcun concorso per Ispettore, sono comunque riusciti, con decreto legge, ad essere inquadrati alla stessa stregua di chi aveva dovuto superare un difficilissimo concorso di diritto, si sono parati contro i diritti nascenti dei nuovi volontari e contro gli Ufficiali.

La logica, dunque, dovrebbe portare ad esprimere dissenso solo a chi teme danni alla propria condizione soggettiva e per questo ha ragioni da vendere nel contestarla. Ma nel momento in cui - fatta eccezione per alcune qualifiche - questo Riordino modifica in profondità il sistema degli status, garantendo il riconoscimento della nostra professionalità a tutti i Ruoli, appare evidente che il conflitto nasce da posizioni strumentali ed ideologiche. Quelle che vorrebbero i "lavoratori" di polizia più operai e meno professionisti. Il paradosso è costituito dal rilievo che anche gli Ispettori continuerebbero ad essere assoggettati ai funzionari civili ex segretari, così come i Vice Questori Aggiunti sarebbero parificati agli ex dipendenti del ruolo di concetto.

Per essere contrari al Riordinamento dei Ruoli, ci vuole una buona dose di coraggio.

Invece, questa Legge delega è stata da noi del SAP costruita pezzo dopo pezzo. Con i limiti di dover ricondurre ad omogeneità carriere, funzioni e storia dei Corpi dello Stato, e cioè di cinque Polizie e di tre Forze Armate. Il SAP è convinto che il lavoro sulla legge delega sia un buon prodotto legislativo. Uno strumento che all'interno conserva la possibilità di modificare previsioni che potrebbero rivelarsi non attuabili o non condivisibili. Il decreto legislativo, cioè la Riforma che seguirà alla Legge delega con d.P.R., prevede la concertazione dei sindacati e dei COCER ed un' ulteriore approvazione da parte delle Commissioni Parlamentari. Franano per questo tutte le obiezioni basate sulla frase "vogliamo il riordino, ma questa legge deve essere bocciata".

E' per tutti questi motivi che non possiamo accettare la tesi dei guastatori, secondo cui avrebbero la legittimazione, in forza dei numeri, a restituire risorse che sono state accantonate. I sindacati confederali si sono sempre dichiarati, infatti, contrari al riordino.

Da sempre. Oggi, forse, di fronte alle nostre obiezioni dichiarano di aver cambiato idea. Di essere favorevoli al Riordino, purché abbia contenuti diversi. Ma la loro contrarietà al Riordino è stata sempre esplicitata ufficialmente, in tutte le occasioni in cui davanti al Governo siamo stati sentiti per il DPEF o la legge finanziaria. Alcune piccole sigle hanno camuffato l'appoggio al Siulp dicendo che erano contrari alla Legge Finanziaria.

Che sono stati interpretati male. Tuttavia la sostanza non è mutata.

Noi sapevamo perfettamente di doverci battere - anche da soli – per affermare i veri diritti del personale. Gli altri sono gli stessi che hanno firmato i contratti da 18.000 lire. Gli stessi che si parano come i paladini dei poliziotti e che scambiamo 1 miliardo di euro del Riordino con l'Accordo quadro. Non è la prima volta che il SAP ha lottato da solo per la Polizia e per i poliziotti.

Di fronte a tutto ciò, sin dal contratto siglato il 14 maggio 2002, abbiamo costruito, invece, le ragioni giuridiche e finanziarie che potranno portare all'approvazione di questa delega. Ragioni che sono tutte spiegate nei precedenti Sapflash e su cui ritorneremo all'esito dei lavori parlamentari al Senato. Abbiamo esattamente seguito lo stesso percorso che ci ha portato vittoriosamente ad ottenere i parametri con 630 milioni e lo sganciamento dal pubblico impiego, con risorse aggiuntive rispetto ai contratti del pubblico impiego di ben 1.178 Milioni di euro tra il 2000 e il 2005. Senza il SAP, le Forze di Polizia avrebbero avuto Contratti pari al tasso di inflazione programmata!

Molto peggio degli operai della Fiat che almeno dispongono del diritto di sciopero!

Contrasteremo, dunque, fino alla fine qualunque tentativo di rinviare, per la prossima legislatura, questa legge di Riordino. E poi perché mai si era visto che alcuni Sindacati e pezzi di COCER contestassero persino il finanziamento esistente per poterlo restituire.

Tanto meglio, tanto peggio ! Così come facemmo, nel 2001, con l'articolo 9 della legge 53-2001, la prima Riforma delle carriere, ci siamo anche in questa circostanza preoccupati di trovare le risorse necessarie per questo Riordino. Ci possiamo vantare, infatti, che l'emendamento che ha aumentato le accise sui tabacchi e sulle sigarette, presentato e approvato nella legge finanziaria 2004, è stato concepito dall'Ufficio Studi del SAP. E, possiamo ora svelare, che l'emendamento fu presentato alla Camera una settimana dopo i funerali dei nostri colleghi che furono trucidati a Nassyria.

Restituire queste somme all'erario significa anche violare questa parte di storia del nostro Paese. E tutti dovrebbero domandarsi come mai, contrariamente alle altre categorie sociali che invocano maggiori risorse, prima delle elezioni politiche la maggioranza dei sindacati confederali, ed alcuni pezzi di COCER, abbiano lottato contro i "lavoratori della pubblica sicurezza".

Vedremo se il Senato vorrà aiutare i "nostri" ad affondare le speranze ed i diritti di centinaia di migliaia di poliziotti e militari e delle loro famiglie!

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A: Dott. Filippo SALTAMARTINI

Segr. SAP

E, pc: Membri Comm. Dif. Camera

Membri Comm. Dif. Senato

Sindacati di Polizia

Organi di stampa

Caro Filippo, resto costernato nel prendere atto del comunicato stampa in allegato diramato dalla Tua segreteria il 6 febbraio scorso.

La costernazione è dovuta al fatto che ho sempre avuto (ed avrò) grande rispetto per il sindacato che rappresenTi e dei poliziotti che ne fanno parte.

A dire il vero ci avevi già abituato a certi “personalismi†già dalla scorsa tornata elettorale, ci avevi già abituati a vedere una frantumazione interna del SAP pur di continuare a “mantenerne il controlloâ€, ma con le affermazioni riportate nel comunicato stampa, hai superato ogni limite.

Certo sono lontani i tempi in cui il SAP lottava e risultava (senza mezzucci) uno dei più seri e combattivi sindacati di settore, sono lontani i tempi in cui i Maccari ed tanti altri erano pronti a sacrificarsi per il bene e le lotte dei colleghi, avevano capito tutto ed in tempi non sospetti!

Si può avere una divergenza di opinione anche su temi importanti, ma non si può sacrificare l’unico strumento di tutela per il personale alle proprie esigenze o legittime ambizioni.

Potevi difendere l’operato del “Tuo†Governo evitando di offendere altri lavoratori che, a differenza Tua, non vogliono sacrificare la loro credibilità al solo scopo di ottenere un seggio in un ramo del Parlamento.

Brutta storia, caro Filippo, sono certo che tutti capiranno, dai Tuoi colleghi ai miei colleghi, dai Tuoi sponsor politici ai nostri Governanti ben lontani da logiche personali che, con quest’ultima Tua uscita, hai dimostrato di avere nel sangue.

Ti saluto nel confermarTi che mai penserò che le affermazioni contenute nel comunicato stampa possano mai rappresentare la voce ufficiale del Sindacato restando in attesa, con migliaia di miei colleghi, delle Tue scuse che, ne sono certo, non tarderanno ad arrivare in nome di una dignità che il Sindacato non può permettersi di perdere.

Con affetto

Domenico Leggiero

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AI COLLEGHI DEL SAP

Vincitori e Vinti : breve prefazione obbligata

Comunque finiva la storia del Riordino beffa mi ero ripromesso, avendola seguita dall’inizio con passione, come quella della Riforma dei Codici Penali Militari, di scrivere un commento dal titolo “ Vincitori e Vinti “ , aspetterò con ansia fino a Venerdì 10 febbraio quando le porte dei lavori parlamentari cominceranno a chiudersi.

Per la posizione assunta senza tentennamenti sin dall’inizio del percorso parlamentare del testo, mi auguro che si concluda allo stesso modo dei codici penali militari che ci volevano imporre.

Il giorno in cui i codici, proposti dall’attuale maggioranza furono “ affossati “ alla camera scrissi un commento dal titolo una bella giornata.

L’attacco che fa il SAP ai Marescialli, o meglio ai Sottufficiali delle Forze Armate, ed ai loro legittimi rappresentanti, è vergognoso e sintomo di grande nervosismo da parte di un sindacato ( SAP ) che, scegliendo di appoggiare un Riordino, sul quale la stragrande maggioranza di Sindacati e Rappresentanza ha dato un giudizio NEGATIVO , si è sempre appropriato di numeri in modo non corretto.

In uno degli ultimi comunicati del SAP, lo stesso si faceva portavoce del pensiero, delle idee, delle aspirazioni di 450.000 (quattrocentocinquantamila) operatori dei comparti difesa-sicurezza, come se esistessero solo loro, con un colpo di bacchetta magica fanno sparire tutte le altre sigle sindacali e ben 5 CoCeR!

Forse sono iscritti al SAP anche i componenti dell’esercito galattico di Star Trek e quelli di spazio 1999!

Non entro in valutazioni tecniche del provvedimento, non faccio altri commenti sul testo, non è il caso ed in molti comunicati congiunti tra Sindacati e CoCeR , mai successo prima e fattore socio-politico molto rilevante, i nostri commenti negativi sono stati netti e chiari.

I diritti nascenti dei nuovi volontari, in questo riordino al quale abbiamo detto NO in massa, sono solo sulla carta, gli aumenti economici dei quali parla il SAP sono offensivi, il Riordino delle Carriere non si fa concedendo una mancia.

Non si tutela il personale accettando mance e regole per progressioni di carriera ed economiche tutt’altro che chiare o inesistenti.

Questa lotta, comunque vada , ci ha fatto crescere, e gli errori fatti in passato non li ripeteremo più, la nostra dignità e la nostra carriera valgono molto più di una mancia.

Definire i Sottufficiali dei "Firmaioli" è un comportamento di chi vede una probabile sconfitta dopo aver messo un sindacato al servizio di un partito e non al servizio dei propri iscritti.

La partita non è ancora chiusa, le riflessioni finali si faranno tra pochi giorni, bisogna anche saper perdere e nell’auspicabile caso che vinca il NO a questo Riordino sarebbe logico attendersi le dimissioni di chi non sa perdere o lo fa offendendo chi, democraticamente, si è opposto.

Salvatore Rullo CoCeR AM

 
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