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Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni espresse dal delegato Cocer Chinè sugli incontri avuti con con i segretari politici ABC in merito a esuberi, mobilità, pensioni, art. 18 nel comparto difesa e sicurezza PDF Stampa E-mail
REVISIONE DEL MODELLO DI DIFESA, PRIMO TEST "TERMONUCLEARE" PER TAGLI AL PUBBLICO IMPIEGO
Tenuto conto della totale assenza del Ministro Fornero per incontrare Sindacati delle Forze di Polizia e Rappresentanze Militari, dopo la tarantella dei comunicati stampa della scorsa settimana, sono arrivati gli inviti per un incontro con i sollecitati A(lfano), B(ersani), C(asini). Anche i Gruppi minori snobbati dalle intenzioni di dialogo, si sono fatti avanti per sentire le ragioni di tanto malessere in merito al Decreto di armonizzazione pensionistica.

Le droghe sono cari, è per questo che alcuni pazienti non possono comprare le medicine di cui hanno bisogno. Tutti i farmaci di sconto risparmiare denaro, ma a volte le aziende offrono condizioni migliori rispetto ad altri. Circa il venti per cento degli uomini di età compresa tra 40 e 70 non erano in grado di ottenere l'erezione durante il sesso. Ma non è una parte naturale dell'invecchiamento. Questioni come "Comprare kamagra oral jelly 100mg" o "Kamagra Oral Jelly" sono molto popolari per l'anno scorso. Quasi ogni adulto conosce "kamagra 100mg". Le questioni, come "Comprare kamagra 100mg", si riferiscono a tipi diversi di problemi di salute. In genere, avendo disordine ottenere un'erezione può essere difficile. Prima di prendere il Kamagra, informi il medico se si hanno problemi di sanguinamento. Ci auguriamo che le informazioni qui risponde ad alcune delle vostre domande, ma si prega di contattare il medico se si vuole sapere di più. personale professionale sono esperti, e non saranno scioccati da tutto ciò che dici.

A tal proposito, si sono svolti i gli incontri di Sindacati e CoCeR con rappresentanti autorevoli del PDL, UDC, FLI e PD. La "politica che conta" si è fatta avanti, non mancava nessuno, La Russa, Mantovani, Brunetta, Ascierto, Ramponi, Gasparri, Capezzone, Cantoni, Saltamartni, Alfano, Bersani, Cesa, Fiano, Pinotti, Callipari, di Biagio, Tassoni, mi scuso con chi non ricordo.
L'esordio di Brunetta è stato eccezionale ha fatto un remake tutto personale di quale sia stato il cammino tortuoso della "Specificità", osteggiata dal cattivo Tremonti e da quella componente di Rappresentanze riottose ad ogni concretezza. E nonostante tutto, dopo oltre 20anni di attese è arrivata la norma sulla "specificità", ricordando che è sempre meglio un norma vuota ma programmatica al nulla (come dire meglio il buco della ciambella che nessuna ciambella, mah!? ).
Comunque, a riprendere l'antico adagio, "..a caval Donato non si guarda in bocca..", meglio una vicinanza postuma che niente. In effetti, di accorgimenti attardati si tratta, se l'attenzione al Comparti Difesa e Sicurezza fosse stata posta all'epoca del Decreto "Salva Italia", a quest'ora il problema non c'era. L'armonizzazione delle pensioni di militari e poliziotti si muoveva su paletti diversi, almeno con la certezza di quale sarebbe stata la delega. Invece no, siamo all'a,b,c, della confusione programmatica.
Le promesse fatte da tutti i leader hanno un filo conduttore, qualcuno ha proposto un Gruppo di Lavoro, altri una "Unità di Crisi" per far capire al "cattivissimo più, più" Ministro Fornero il perché e il per come della vera "specificità". Si tratta di una svista, di un lavoro fatto di fretta.
Ciò premesso, posto tutto l'impegno affinché si riduca il danno, nessuno Segretario di partito ha garantito alcuna immolazione. Anzi, Alfano ha messo le mani avanti, abbiamo nove mesi di tempo prima dello scioglimento delle Camere per nuove elezioni, cominciamo a lavorare insieme (ed appassionatamente), se qualcosa sfuggirà nel "Decreto Armonizzazione Fornero", una volta al Governo si metterà mano correggendo eventuali disattenzioni.
Una malizia che ha aperto perplessità sulla gravità della situazione è stato l'invito del PDL al dialogo rivolto solo alle sigle sindacali (esclusi siap, silp, coisp, cocer am, altre..) e rappresentanze militari che hanno firmato il primo Comunicato Stampa e non anche agli altri. Non ho capito sulla base di quale assunto, se si è trattato di mancanza di credibilità verso alcune sigle, di una punizione oppure un modo come un altro per dividere le Parti Sociali?
Dopo gli incontri con i big di PDL e UDC ci sono stati quelli con FLI e PD. E' superfluo precisare l'ulteriore vicinanza, l'antipolitica delle ultime ore sta reclutando nelle piazze, tocca fare attenzione altrimenti il rischio implosione c'è tutto.
Se il problema dell'accesso a pensione investe poliziotti e militari la ristrutturazione del modello di difesa solo quest'ultimi, fino a che punto questa vicinanza si tradurrà in salvaguardie concrete? E' utile riprendere le parole del Ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi nell'intervista all'Avvenire: ''Entro l'estate'' sarà definito, per ogni singola amministrazione, il quadro delle eccedenze del personale in servizio e, solo se alla fine non si troveranno alternative, l'unica strada rimarrà quella del licenziamento''.
Tra l'età per l'accesso a pensione che avanza, il Nuovo Modello di Difesa che deve sfoltire il personale, ci sono vie alternative?
Ho la sensazione che la ristrutturazione delle FF.AA. sia una sorta di "test termonucleare" per capire la reazione dei malcapitati, il grado di tensione di una parte significativa della società. Una volta che il test ha avrà dato i suoi risultati si procederà nel restante Pubblico Impiego. Il motivo per cui si inizia nel nostro Comparto è immaginabile, siamo specifici a subire in silenzio. Spero di sbagliarmi, la preoccupazione è tanta. Basta guardare il recente passato e capire che quando si è messo mano al Modello di difesa "professionalizzandolo", al riordino delle carriere e al sistema pensionistico, sono rimasti in sospeso i "fondi pensione" e il Riallineamento delle Carriere. Si è elevato a sistema il precariato, il sottoimpiego del personale non fa più notizia, un invecchiamento della struttura non paragonabile con i cugini europei.
Il paradosso, l'incontro del 23 pv con la Fornero è stato rinviato a data da definirsi.

Ferdinando Chinè

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Esuberi e mobilità. dipendenti e manager contro le modifiche art.18

Se è vero che, dove non si prevede non si provvede è anche vero che quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

L'altro giorno mentre cercavo del materiale per fare una considerazione sull'annosa questione dell'Art.18 dello Statuto dei Lavoratori (L.300/1970), casualmente mi sono imbattuto in un articolo intitolato  "figli legittimi e figli di puttana".  Un titolo forte che dava immediatamente l'idea  di chi è privilegiato e chi non lo è.  L'autore concludeva la sua arringa invitando, chiunque ne avesse le ragioni di disquisire sulla ingiustificata differenza tra settore pubblico e privato.  Perché mai non si dovrebbe applicare l'Art.18 ai Pubblici dipendenti?

Da questa prima domanda, a cascata mi sono  nati tantissimi dubbi  da tempo sopiti e come morte viventi hanno ripreso vita.  Ad esempio, perché gli operai della Fiat hanno un grosso sconto sulle macchine della casa e gli altri no? Perché i dipendenti delle compagnie aeree riescono anche a viaggiare gratis?  Ed ancora, perché lo stipendio di un manager privato e dieci/cento  volte  del suo omologo pubblico?

Una discussione che si protrae da dieci anni, ci provò Berlusconi e Maroni nel 2002 a modificare l'Art.18 dello Statuto dei Lavoratori e scesero in piazza  milioni di lavoratori, oggi è la volta di Monti e Fornero che ritentano, magari  saranno più fortunati.

A meno che i testi che il Governo sta predisponendo, o predisporrà non contengano esplicite deroghe od esclusioni per il settore pubblico, ciò significa che le modifiche peggiorative all'art.18 della Legge 300/1970 valgono anche per i

pubblici dipendenti. Nel pubblico, come per il privato, tale considerazione deve rafforzare le iniziative di contrasto e di lotta. Alla luce delle discussioni fumose e spesso non fondate su elementi obiettivi che in queste ore investono il tema

dell'applicazione dello Statuto dei Lavoratori ai dipendenti pubblici,

incluso l'art. 18 e le sue modifiche, la   diatriba è infondata, in quanto, secondo l'art.51,co.2 della L. 165/2001, lo Statuto dei lavoratori si applica anche nel settore pubblico", non lascia spazio ad interpretazioni: ''La legge 20 maggio 1970, n. 300, e successive modificazioni ed integrazioni, si applica alle pubbliche amministrazioni a prescindere dal numero dei dipendenti''.

Se a questa legge aggiungiamo la manutenzione fatta dal Ministro Brunetta (L.150/2009), contro i famosi "fannulloni e panzoni", ci rendiamo conto che i pubblici dipendenti sono i veri discriminati. E' stata introdotta la Mobilità per ristrutturazione, scarso rendimento o per ridurre la spesa pubblica. Il quadro normativo è completo, non manca nulla, con una differenza a danno dei pubblici dipendenti.

Se nel "privato" il datore di lavoro fosse tentato di licenziare un dipendente,  anche solo per una sorta di antipatia, quantomeno sarebbe dissuaso dall'indennizzo compensativo del licenziamento (15/30 mensilità). Ahimè, nel settore pubblico non sarebbe così, il dirigente che attuerebbe un licenziamento discutibile, la compensazione non sarebbe a carico suo ma dello Stato.

Nel frattempo lo scandalo e la messa in manutenzione degli stipendi dei "manager di stato" è stato veramente vergognoso, peggio di una autobomba contro un Ministero. Un ulteriore colpo al fine pubblico. Quanto prende un pilota civile e quanto un militare di un caccia supersonico? Chi sa spiegare questa enorme differenza a favore del privato in nome di che?   Gridare all'indecenza  per lo stipendio  del Comandante della Polizia  Manganelli e non spendere una parola contro il Manager privato con stipendi dieci volte  superiori grida vendetta.  Ad esempio, FINMECCANICA  un'azienda con 72 mila dipendenti, l'A.D. Guarguaglini prendeva oltre 5,5 milioni di euro, escluse "stock option",  contro le 670mila euro  di Manganelli che gestisce una struttura con oltre 105mila dipendenti.  Si potrebbero fare mille paragoni per accorgersi di quanta differenza esiste a danno dei Pubblici dipendenti.

E' evidente che fare il paragone tra lo stipendio del Capo della Forestale ed Obama è strumentale, quanto lo sarebbe un confronto tra manager, magari da rimpinguare ulteriormente le casse dei nostrani. E' semplicemente propedeutico a demolire ulteriormente il Pubblico Impiego. Dopo i dipendenti "fannulloni", i poliziotti "panzoni" è la volta dei "boiardi di stato" e tutti dietro al ritornello per il gusto di vedere il "Re nudo".

Il mio intervento non è in difesa dei manager pubblici, giammai  li vedo poverini, viceversa è volto a definire una soglia di difesa comune tra dipendenti  e manager. Una difesa del sistema pubblico che non può avvenire separatamente dall'intero sistema produttivo del paese. Occorre ritrovare un equilibrio tra il Pubblico e Privato  che a differenza di quanto viene propagandato, da un punto di vista formale è più penalizzato.  Il fine pubblico si ripercuote direttamente sulla comunità, sulla vita di tutti i giorni e non sull'andamento degli azionisti dell'impresa.

Non si tratta di cercare esclusioni dall'Art.18 ma quanto di evitare che si effettuano sul corpo lavoratore, pubblici e privati, modifiche senza rivedere complessivamente il ruolo, il fine, la convivenza dei due sistemi.  In assenza di una revisione degli equilibri di capitale e lavoro ogni revisione è pretestuosa, figlia di ritornelli  per metterci gli uni contro gli altri, lasciando che pubblico impiego e welfare vadano in malora.  E se ciò accade a danno di chi? Dei soliti noti  pensionati e dipendenti.

Ferdinando Chinè

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Pensioni comparto difesa e sicurezza: conferenza stampa di sindacati e cocer

Facciamo il punto della situazione. L'altra settimana dopo gli incontri con i rappresentanti del Governo  Economia e Lavoro  tra Sindacati (cocer esclusi) e Amministrazioni sul Decreto di armonizzazione delle pensioni, Sindacati e Rappresentanze militari hanno pensato di iniziare una serie di azioni volte ad affermare le proprie ragioni e l'intenzione di vendere cara la pelle.  Nello specifico il pericolo da scongiurare è l'innalzamento dell'età pensionabile (63 anni), la perdita delle "supervalutazioni" ed "Ausiliaria", revisione delle pensioni privilegiate.

Un po' come è accaduto per i tassisti, farmacisti, notai ed avvocati, banche, di fronte alle richieste di un "Governo Tecnico", razionale ed di emergenza, con delega in bianco, hanno tenuto la testa alta rispedendo al mittente le iniziali pretese governative.  Complimenti per la loro capacità di fare lobby, per il momento sono stati gli unici.

Nella sequenza di azioni da fare, ieri pomeriggio siamo partiti con una Conferenza Stampa congiunta tra Sindacati e Rappresentanze. Per  dire la verità, con una parte delle sigle sindacali, diciamo quelle più moderate, quelle del cosiddetto dialogo che hanno firmato l'ultimo Contratto, nonostante il Blocco degli automatismi stipendiali in Finanziaria. Viceversa, l'altro cartello sindacale (siap, coisp, siulp) ha già fatto una manifestazione, lasciando parole ed omissioni alla concretezza del malcontento degli addetti ai lavori.

Comunque, alla conferenza stampa di ieri, presso l'hotel Nazionale di fronte a Piazza Montecitorio, non mancava nessuno, una passerella di solidarietà figlia delle migliori occasioni. Tanti onorevoli ed esponenti politici, MANTOVA-NI, FIANO, DILIBERTO, PALLADINI, DI BIAGIO, DEIANA, TASSONE, DANTONI. Tutti d'accordo nel dire che la SPECIFICI-TA'  c'è, esiste, anche se non si vede va concretizzata. Immediatamente presenteranno un documento condiviso, un Ordine del Giorno parlamentare per far capire al Governo lo stato delle cose e la necessità di non tradire i Comparti.

Praticamente è fatta, si potrebbe esclamare. Tutte le forze politiche sono d'accordo che la pelle dei militari e poliziotti non può essere usata per fare scarpe e vestiti.

Allo stesso tempo, qualcuno ha evidenziato che le Mozioni e O.d.G. condivise e mai attuate si sprecano. Nono-stante  le approvazioni di maggioranze parlamentari trasversali e variabili, il Go-verno è andato sempre per la sua strada, magari assecondando talune aspettative, ma di certo non per merito dell'attività parlamentare, piuttosto rispondendo ad altre logiche, addirittura qualcuno ha pensato di fare una legge che regolamentasse l'attività dei lobbisti.

Unica nota che si è discostata dalla coralità " di tutti insieme appassionata-mente",  è stata quella della ex Onorevole DEIANA  che di fronte al documento congiunto di sindacati e cocer rilevava delle contraddizioni. La richiesta di Sindacato non è in antitesi o la conseguenza di allungamento dell'età pensionabile o la perdita di qualche misura compensativa. Il ragionamento così posto nel documento ha l'odore di una minaccia piuttosto che una prospettiva, è come sventolare lo spettro della smilitarizza-zione dei carabinieri. Tantomeno, il sindacato non è in conflitto con la SPECIFI-CITA', basta far riferimento all'Europa richiamata nello stesso documento  per prendere atto dell'inconsistenza dell'incompatibilità.

In effetti, non ha logica ed onestà intellettuale qualsivoglia ragionamento che si contrappone ai diritti, non si possono svendere principi e libertà con mi-sure compensative.

Un'altra chicca di cui mi sento di spendere una parola è stata la scelta di del portavoce della Conferenza Stampa. Ovviamente non poteva  andare diversamente, ci sono due cartelli sindacali delle FF.PP. ognuno dei quali ha una di-versa visione  e modalità di interpreta-zione del proprio ruolo. Nell'ambito di un gruppo ci sono dieci sigle e le Rappresentanze sono l'ago della bilancia. Per evitare sovraesposizioni di alcune sigle, inevitabilmente la scelta è caduta sul Presidente CoCeR Interforze Domenico Rossi. Come dire, tra i due litiganti il terzo gode.

Meglio di così non poteva andare, è già la seconda volta. I sindacati hanno organizzato la Conferenza, preparato i Comunicati, pagato le spese dell'evento e lasciato la scena al Presidente Cocer Interforze, nonché Sottocapo di Stato Maggiore che ha esordito sottolineando il fatto che le nostre richieste non sono corporative ma dell'Amministrazioni stesse, per garantire l'efficienza ed efficacia dello strumento militare e sicurezza.

Non si capisce se si tratta di un lapsus dovuto al duplice ruolo, oppure una paura profonda  di portare le ragioni del personale che non potrebbero essere capite dalla gente, dalla politica, men che mai da un Governo Tecnico.

Ho paura che qualcosa non va, si stanno mescolando le parti. Abbiamo delle Sezioni  e Delegati CoCeR che stre-pitano  per avere il sindacato, mentre  alcune sigle Sindacali preferiscono un portavoce militare. Vi è un processo di militarizzazione delle FF.PP., che passa dall'arruolamento  e si conclude nelle conferenze stampa

Ahimè, la cosa più triste è che la conferenza stampa non ha avuto l'eco sperato, probabilmente per l'infelice scelta  di farla contemporaneamente ad altre manifestazioni più convinte contro l'abolizione  o modifica dell'Art.18. Men-tre scrivo, alcune sigle sindacali annun-ciano lo sciopero generale di 16 ore per-ché il Governo va avanti per la sua strada. E per noi?

Ferdinando Chinè


 
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